Apriamo le prime statistiche del 2018 con un’ottima notizia: la tassazione sul reddito derivante dal P2P lending non è più ad aliquota marginale Irpef, ma è diventata fissa al 26%, equiparata a quella degli altri strumenti di investimento. Insieme a questa attesa novità, annunciamo il nuovo record di erogazioni a dicembre: BorsadelCredito.it ha prestato circa 2 milioni di euro all’economia reale italiana e la quota complessiva dall’avvio dell’attività ha sfondato i 22 milioni di euro, collocandosi a 22,391 milioni dai 20,419 di novembre. A dicembre 2016 i prestiti erogati erano stati di 7 milioni: anno su anno il volume è più che triplicato. I prestiti concessi nel mese sono stati 9, il che indica un taglio medio in crescita e pari, per il mese oggetto di analisi, a 219mila, un significativo balzo in avanti rispetto ai 131 mila euro di novembre e ai 126mila di ottobre. In totale, il numero delle aziende supportate dalla piattaforma dall’avvio delle attività è oggi di 391.
Al netto dell’effetto Fondo di protezione il rendimento di BorsadelCredito.it si attesta al momento sul 4,91%, il che indica un’incidenza dello strumento di mitigazione del rischio di poco superiore al mezzo punto percentuale, a fronte di una copertura totale delle quote capitale in caso di impagato (per ulteriori dettagli, è possibile consultare la nostra tabella di sintesi qui). Il rendimento al lordo per i prestatori è del 5,46%. Un valore in linea con quello medio offerto delle principali piattaforme britanniche che ha segnato +5,4% a un anno (dati a fine novembre) in base al Liberum AltFi Returns Index.
Passiamo dunque alla consueta analisi comparativa dei rendimenti delle diverse asset class con caratteristiche di rischio/rendimento simili a quelle del P2P lending. Il prodotto di BorsadelCredito.it ha garantito un guadagno netto di 363 euro su un capitale investito di 10mila euro, alla luce della nuova tassazione al 26% che finalmente equipara il P2P lending agli altri strumenti di investimento.
I fondi bond corporate a 4 e 5 stelle Morningstar – quindi i migliori della categoria – hanno segnato un rendimento a un anno del 2,36% che corrispondono a un guadagno netto per l’investitore di circa 175 euro: meno della metà di quello ottenuto con il P2P lending. Se consideriamo il rendimento annualizzato a tre anni, il guadagno al netto delle tasse, si riduce ancora, a 137 euro, per chi abbia tenuto 10mila euro fermi nello strumento negli ultimi 36 mesi.
A dicembre i Btp quinquennali, altra asset class con cui confrontiamo i finanziamenti di BorsadelCredito.it, hanno staccato una cedola di 0,9%: 90 euro di rendimento lordo su un investimento di 10mila euro e quasi di 79 euro al netto della tassazione agevolata al 12,5%. Maglia nera si confermano i conti deposito vincolati, che hanno offerto un rendimento medio dello 0,55%, corrispondente a un reddito di meno di 41 euro al netto del 26% di ritenute, sul medesimo ticket di ingresso di 10mila euro.
In termini geografici, guida la classifica dell’erogato ancora la Lombardia, con 107 prestiti. Seconda maggior richiedente la Campania con 67 prestiti, seguita da Lazio (fermo a 47) e Puglia (anch’essa ferma a 39); continuando troviamo il Veneto a 25 prestiti e il Piemonte a 21. La Toscana è stazionaria a quota 15, come l’Emilia Romagna a quota 22 prestiti, e la Sardegna a 14. Tra le regioni più attive, chiudono la classifica Abruzzo con 8 prestiti e Trentino Alto Adige con 6.
Il settore più attivo si conferma quello dei servizi, con il 26,3% del mercato complessivo, seguito dal commercio al dettaglio (con una fetta del 22,3% dell’erogato a cui si aggiunge il 15,6% del commercio all’ingrosso); industria e produzione si attestano a quota 19,7% e l’Edilizia si ferma al 9%.
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