21 ottobre, 2016

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Scritto da: Redazione Opyn

Chi presta il denaro nel mercato virtuale del credito all’impresa

Uomo, poco più che quarantenne, nato al Nord. L’identità del prestatore tipo, che sceglie di investire nell’economia reale del BelPaese, è grosso modo questa.

Ben il 92% di coloro che finanziano le piccole imprese su piattaforma digitale è maschio e ha un’età media di 44 anni, con uno scarto tra il più giovane (19 anni) e il più vecchio (88) di quasi settant’anni. Trasversale anche la distribuzione geografica: il 22% dei prestatori è lombardo, il 10% veneto. Al terzo posto (con il 9%) si piazza il Lazio e, a seguire, Puglia ed Emilia Romagna. Infine, la stragrande maggioranza dei prestatori (il 91%) sceglie il profilo gestito, ovvero si lascia guidare nella costruzione del portafoglio piuttosto che fare da sé.

Nel mercato italiano appena nato del marketplace lending gli investitori sono esclusivamente privati (Persone Fisiche, per la maggior parte, ma anche Giuridiche), ma l’esperienza europea insegna che questa forma di investimento è adatta e piace anche agli istituzionali, come i fondi, le assicurazioni o banche; e i qualificati, come i retail con grossi patrimoni. 

Un esempio su tutti è quello del leader di mercato europeo Funding Circle, che ha raccolto 210 milioni di euro quotando sul London Stock Exchange il suo fondo di investimenti per piccole imprese e circa 225 milioni da fondi come BlackRock, Temasek e Index Ventures. Parliamo anche, certo, di dimensioni molto diverse: negli ultimi cinque anni, Funding Circle ha erogato 1,4 miliardi di credito a 12mila imprese contro i 4 milioni circa erogati da Borsadelcredito.it in un anno. Ma per crescere l’ingresso di istituzionali e qualificati è fondamentale.

Il divario fra il nostro mercato e quello anglosassone, o a confronto con mercati comunque più sviluppati (Francia, Spagna, etc.), dipende molto anche da questo tema normativo. Facilitare la strada all’ingresso di attori istituzionali è essenziale perché il mercato del lending italiano possa crescere e confermarsi come una realtà forte e alternativa al mercato del credito tradizionale. Sul mondo della finanza alternativa, inteso come peer to peer lending, non si segnalano interventi legislativi di nessun tipo. Un primo passo è stato fatto con il D.M 30/2015 per la creazione dei fondi di direct lending italiani… oggi il risultato è che nessun fondo è operativo come direct lending.

La strada è qui davanti a noi, basta iniziare a percorrerla.

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