Come abbiamo organizzato il ritorno in ufficio e perché flessibilità e smart working non saranno più optional
La fase due di BorsadelCredito.it ricomincia in ufficio. Abbiamo scelto dopo due mesi off di sederci alle nostre scrivanie, il 4 maggio, per tornare, pur se a piccoli passi, alla normalità. E questo nonostante non avessimo mai smesso di lavorare da remoto e nonostante la nostra operatività non abbia subito interruzioni né rallentamenti durante il lockdown. È stata una scelta costosa perché ha richiesto una serie di adeguamenti per rispettare le nuove norme di sicurezza, ma è stata una scelta ponderata, perché riteniamo che, se la tecnologia è il motore, l’umanità è la benzina, senza la quale non si va da nessuna parte. E vogliamo raccontare com’è andata per spiegare che si può fare, si può e si deve ripartire, senza guardare indietro ma immaginando nuovi layout organizzativi e nuove strategie.
Cambia la nostra vita di tutti i giorni
Quello che ci aspetta è un periodo lungo, riteniamo tra i 12 e i 18 mesi, di attenzione ai nuovi protocolli di sicurezza: ne abbiamo avuto contezza uscendo per la prima pausa pranzo. Prendere un caffè da soli, lontani dal bancone, dopo aver fatto la fila indiana fuori al bar, rinunciando a tutto il significato conviviale del gesto è emblematico di come stiano cambiando i comportamenti collettivi. Le strade sono popolate, limitatamente, da persone in mascherina e guanti che si tengono a debita distanza: solo due mesi fa questo scenario poteva al massimo appartenere a un film distopico, mentre ora è qui, presente, nelle strade del centro di Milano.
Credere che si possa in tempi rapidi tornare alla vita pre Covid sarebbe ingenuo. Il mondo post Covid sarà diverso da quello che abbiamo conosciuto fin qui e i cambiamenti che stiamo sperimentando oggi non saranno temporanei, ma sono qui per restare. Muteranno le abitudini di vita e di lavoro e la dimensione da remoto, anche se non esclusiva, coesisterà con quella in presenza per sempre. Dovranno cambiare i flussi di lavoro e i modelli di business di molte industrie e società di servizi.
Il ritorno in ufficio: gli adeguamenti alle nuove norme di sicurezza
Per BorsadelCredito.it tornare in ufficio ha significato innanzitutto una riorganizzazione degli spazi. Negli stessi locali dove in precedenza si permaneva in 30, oggi si potrà stare al massimo in 10.
Abbiamo allestito una piccola sala triage all’ingresso dove il dipendente all’arrivo possa liberarsi in sicurezza di guanti e mascherina e igienizzarsi le mani. Abbiamo blindato gli spazi: ognuno ha la sua postazione, se qualcuno la abbandona, ha a disposizione i presidi per sanificarla e renderla disponibile ai colleghi e in ogni caso è prevista la sanificazione giornaliera da parte di personale specializzato. Abbiamo inoltre eliminato i contatti con i fornitori, rimuovendo i distributori automatici e abbiamo convertito le sale riunioni e la zona relax in uffici. Le riunioni si svolgeranno con poche persone e sempre a distanza o da remoto.
Prima di mettere a punto tutto il protocollo di sicurezza, tutto il personale ha seguito un corso di formazione online per capire nel concreto come comportarsi e come usare i presidi di protezione dentro e fuori dall’ufficio. La nostra idea è che, per tornare fisicamente al lavoro, l’azienda debba mettere a disposizione ogni strumento perché si lavori e si arrivi in sede in sicurezza, offrendo piena flessibilità alle persone.
Dunque abbiamo acquistato forniture di mascherine certificate chirurgiche, guanti e disinfettanti, peraltro toccando con mano la difficoltà di reperirle sul mercato ai prezzi calmierati promessi dal governo e nelle enormi quantità che sono necessarie – almeno due al giorno, parlando di mascherine, per ogni dipendente e solo per il tempo di lavoro in sede. Un altro tema importante è relativo ai trasporti: per tutti coloro che si muovono con i mezzi pubblici abbiamo messo a disposizione auto della flotta aziendale o incentivato l’utilizzo di car sharing o taxi.
La voglia di rimettersi in gioco
Questa organizzazione andrà avanti fino ad agosto, aggiornando i protocolli anche in base ai DPCM che si susseguiranno con l’opzione di operare uno switch automatico allo smart working come nella fase uno.
Nonostante queste difficoltà molti imprenditori, anche piccoli, sono ripartiti, dimostrando di aver voglia di rimettersi in gioco e di ricominciare pur se in perdita, allestendo una sorta di prova generale, concreta, di quello che sarà il mondo nei prossimi mesi. Le precauzioni, sempre più circoscritte, saranno un plus che le aziende dovranno avere sempre per essere pronte ad affrontare nuove emergenze sanitarie, per evitare nuovi stop.
Perché vi raccontiamo tutto questo? È solo qualche giorno che abbiamo ripreso la strada della normalità, ma ci è chiaro che il mondo è cambiato. Non ci sarà un agosto normale: nessuno può permettersi tre settimane di stop completo. E forse non sarà solo per quest’anno. Lo smart working resterà una costante: chiunque avrà sempre la flessibilità di poter lavorare da casa per evitare spostamenti che possono essere evitati. Tuttavia, per noi, che siamo flessibili e piccoli tutto questo è possibile e facile: per imprese di grandi dimensioni il percorso sarà più difficile, ma nessuno può esimersi dal cambiare per sopravvivere e riuscire a competere nel mondo di domani.
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