9 dicembre, 2016

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Scritto da: Redazione Opyn

Le statistiche di novembre: BorsadelCredito.it corre e supera i 6 milioni di euro in prestiti erogati

Un nuovo record per BorsadelCredito.it che nel solo mese di novembre ha erogato oltre un milione di euro in prestiti alle aziende, sfondando la soglia dei 6 milioni. I prestiti erogati sono 230, 17 in più rispetto a ottobre, con un ammontare medio nel mese di quasi 59mila euro.

Il rendimento per i prestatori al momento si attesta sul 5,60%, al lordo della tassazione (che, lo ricordiamo, corrisponde alle aliquote Irpef sul reddito e varia dal il 23% per i redditi sotto i 15mila euro fino al 43% per quelli sopra i 75mila euro). Svetta rispetto al rendimento del p2p britannico che ha segnato una lieve discesa a 5,11% (dati al 31 ottobre 2016).

Il confronto con i rendimenti delle altre classi di investimento continua a dare grandi soddisfazioni agli investitori in p2p lending: i conti deposito vincolati al primo dicembre 2016 hanno offerto un rendimento medio dello 0,72%, corrispondente a un guadagno di circa 53 euro al netto del 26% di ritenute, su un ticket di ingresso di 10mila euro. Il Btp a cinque anni ha registrato un rendimento dello 0,35% – pari a 31 euro di guadagno al netto di una tassazione agevolata al 12,5%; mentre i bond corporate hanno reso in media sui 12 mesi il 2,62% – che equivale a meno di 200 euro di reddito netto. Il 5,60% di BorsadelCredito.it corrisponde a un guadagno netto tra i 430 e i 319 euro – a seconda dell’aliquota di tassazione che varia tra il 23 e il 43% – su 10mila euro investiti.

Tornando all’erogato, la fotografia geografica delle imprese che si avvicinano al p2p lending mostra un interesse piuttosto diffuso. La Lombardia è sempre in testa alla classifica per numero di prestiti: ne ha ottenuti in tutto 62; a seguire Lazio, Campania e Puglia (ognuna con 31 prestiti ottenuti); il Veneto è a quota 14, a 12 il Piemonte, a 11 la Toscana e ferma a 10 l’Emilia Romagna.

Il settore più attivo è quello dei servizi, con il 30,5% del mercato complessivo, seguito dal commercio (con una fetta del 23,5% dell’erogato); industria e produzione (15,7%), commercio all’ingrosso (13,5%) e Edilizia (10%) si dividono le quote più ampie. Il resto, un marginale 7%, è parcellizzato tra tutti gli altri settori.

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