BorsadelCredito.it archivia il mese di febbraio 2019 con una raccolta che manca di un soffio il traguardo dei 56 milioni di euro. Il primo marketplace italiano per le PMI ha registrato un erogato complessivo di 55,969 milioni dai 54,384 di gennaio. Si tratta di una cifra più che raddoppiata rispetto a quella registrata a febbraio 2018 (quando l’erogato era ammontato a 27,150 milioni, con una variazione del 105%).
I prestiti concessi sono 642, rispetto ai 621 di gennaio 2019 e ai 419 di un anno fa. Se scorporiamo dal totale i prestiti a cui hanno partecipato gli investitori istituzionali, l’erogato dipeso dal retail ha un volume di 43,726 milioni per 565 prestiti dai 42,640 milioni per 557 prestiti registrati a gennaio.
Numeri che confermano una crescita importante in termini di volumi e di fiducia nello strumento da parte di imprese e prestatori.
Ma vediamo come i 21 nuovi prestiti del mese di febbraio hanno ridisegnato la mappa dei debitori di BorsadelCredito.it. In termini geografici, resta saldamente in testa alla classifica la Lombardia, per numero di richieste evase, ovvero 195 (8 a febbraio). Seconda maggior richiedente la Campania che sale a 118 (+2), seguita da Lazio (a 73 da 71) e Puglia (ferma a 47); il Piemonte ha ottenuto 53 prestiti (+6), mentre il Veneto è a quota 43 erogazioni (+1), e l’Emilia Romagna resta a 29. A seguire la Toscana e la Sardegna, a quota 20 e 18: il dato è invariato per entrambe.
Il settore più attivo si conferma quello dei servizi, con il 27,4% del mercato complessivo, rincorso dal commercio al dettaglio (con una fetta del 18,2% dell’erogato a cui si aggiunge il 17% del commercio all’ingrosso); industria e produzione si attestano a quota 16%, i trasporti e la distribuzione segnano un 12,9% e l’edilizia 7,3%.
Com’è andato il mese dal punto di vista del rendimento? Al netto dell’intervento del Fondo di Protezione, il rendimento di BorsadelCredito.it si è attestato al 4,89%, un valore superiore a quello medio offerto delle principali piattaforme britanniche che ha segnato +4,06% a un anno (dati a fine settembre) in base alle rilevazioni di Brismo e superiore anche a quello dei principali competitor dell’Europa Continentale (verificato dallo stesso provider di dati). Si tratta, soprattutto, di un risultato in linea con l’obiettivo di rendimento di BorsadelCredito.it. Inoltre, l’incidenza del nostro principale strumento di mitigazione del rischio è appena inferiore al mezzo punto percentuale (per ulteriori dettagli è possibile consultare la nostra tabella di sintesi qui): il rendimento al lordo di questa copertura si è infatti attestato al 5,52%.
Passiamo dunque al consueto confronto con le diverse asset class paragonabili per le caratteristiche di rischio/rendimento: il nostro marketplace lending si dimostra ancora una volta in cima alla classifica e distacca il secondo in lizza di gran lunga. Prestare tramite BorsadelCredito.it, con questi numeri, permette un guadagno al netto del Fondo di Protezione e della tassazione al 26% di 362 euro su un capitale investito di 10mila euro.
I fondi bond corporate a 4 e 5 stelle Morningstar – quindi i migliori della categoria – dopo un 2018 che sarà ricordato come un annus horribilis hanno iniziato una lenta risalita. Ma registrano ancora un rendimento negativo in un orizzonte di 12 mesi con una perdita dello 0,10%.
Tuttavia la rilevazione in un orizzonte temporale di tre o cinque anni, segna un rendimento annualizzato dell’1,92% e del 2%: ovvero un guadagno al netto delle imposte di 142 euro sui tre anni e di 148 euro sui cinque. Guadagno che non tiene tuttavia conto delle commissioni di ingresso né di quelle di gestione dei fondi comuni, e che quindi ne sovrastima la reale entità. Il 28 dicembre 2018 i BTP quinquennali, altra asset class con cui confrontiamo i nostri finanziamenti, hanno staccato in asta una cedola del 2,45%: 245 euro di rendimento lordo su un investimento di 10mila euro e poco più di 214 euro al netto dell’imposta agevolata al 12,5%, in un mercato peraltro che mostra una volatilità estrema ed è tutt’altro che risk-free. Maglia nera si confermano i conti deposito vincolati, che hanno offerto un rendimento medio dello 0,55%, corrispondente a un reddito di quasi 41 euro al netto del 26% di ritenute, sul medesimo ticket di ingresso di 10mila euro.
Condividi