Se decidi di andare a mangiare nel cuore di Testaccio, e magari da seduto, di buttare un occhio al Tevere, non puoi pensare di accontentarti di un posto qualunque.
Allo stesso modo, se decidi di fare il vino come faceva il papà, che a sua volta lo faceva come il nonno, che a sua volta aveva imparato dal nonno che aveva iniziato nel 1924, non puoi pensare di non investire sulla tua presenza online.
Non dobbiamo dare per scontato un concetto che non è trascurabile: dietro a una zuppa di polipo o un calice di Nebbiolo come-Dio-comanda, oltre a un bravo professionista si nasconde un ottimo imprenditore. Che poi è spesso uno che sa osare ma anche pianificare, che ci mette il talento ma anche un ordine meticoloso nella progettazione. Insomma, uno che fuori dalla cucina o da quello che noi pensiamo come il suo habitat naturale, si ingegna per far stare in piedi la baracca nel migliore dei modi.
Il settore del food – diciamo dal produttore di materie prime fino a quello che mangiamo e beviamo seduti a un tavolo – è uno dei settori che più forniscono storie e materiale su cui lavorare a noi di BorsadelCredito.it.
Piero e Giuseppe Zanni per Molì, il ristorante di Testaccio del piano-sequenza di qualche riga fa, hanno ottenuto un finanziamento per rinnovare il locale presentandosi con un ottimo progetto. Allo stesso modo Sergio Abbona dell’azienda vinicola Ca’Neuva, dal cuore delle Langhe, sapeva bene che era giunto il momento di farsi notare su internet: imprenditore preparato – taaac finanziato!
Di vino si parla spesso nei casi di successo del portale, e soprattutto in Toscana: da chi parte da una cantina e la trasforma in agriturismo come Torre Prima (siamo in zona San Gimignano) a chi, come Giacomo Acciai di Iron3, i percorsi enogastronomici li organizza. Ma c’è anche Eugenio Casini, il piccolo produttore di miele in provincia di Rieti che cercava un supporto consulenziale per trasformare la passione per l’apicoltura in un’impresa.
Insomma, se è vero che il 27% di chi opera in questo settore è destinato a fallire nel giro di due anni per scarse competenze imprenditoriali (come riportano i dati Fipe-Confcommercio), è vero anche il contrario: i cuochi-baristi-viticoltori o chiunque figura in questo campo abbia lo spirito d’impresa – o che voglia farsi aiutare in questo – riesce a trovare la strada per crescere e farsi supportare con dei finanziamenti.
Probabilmente è il caso di aggiornare il detto: dietro ogni grande ristoratore c’è un ottimo imprenditore – e buon per lui se c’è anche una grande donna!
Condividi