Economia finanziaria ed economia reale: due facce della stessa medaglia. Da un lato la moneta, la Borsa, il mercato dei capitali, dall’altro le industrie, l’agricoltura, i servizi. La prima è funzionale al reperimento delle risorse necessarie per far funzionare un’attività economica reale: se salta questo passaggio, si creano delle anomalie. Opyn, offrendo credito alle Pmi, finanzia l’economia reale e alimenta un circolo virtuoso che porta ricchezza a tutto il sistema-Paese
Di economia reale si è ricominciato a parlare quando è scoppiata la crisi pandemica.
Diversamente dalla crisi dei mutui subprime, che aveva avuto il suo culmine nel 2008 con il fallimento di Lehman Brothers, questa volta sono state le attività produttive a soffrire, non la finanza delle architetture fantasiose.
L’economia reale si contrappone all’economia finanziaria, che dovrebbe essere espressione del valore della prima. Non è più così. Infatti, a partire dalla fine degli anni ‘80 del secolo scorso, la finanza ha preso il sopravvento e vale oggi almeno 4 volte l’economia reale.
Economia finanziaria e reale: due facce della stessa medaglia
L’economia finanziaria non produce nulla ma è funzionale al reperimento delle risorse necessarie a far funzionare un’attività economica reale. Si tratta dunque di due facce della stessa medaglia: una serve all’altra per esistere. Da un lato l’economia finanziaria, dunque la moneta, la Borsa, il mercato dei capitali, dall’altro l’economia reale, ovvero industrie, agricoltura, servizi.
L’eccessiva finanziarizzazione dell’economia produce anomalie persistenti. I mercati hanno trovato la strada per creare sacche di ricchezza che non hanno come sottostante il valore effettivo di lavoro e capitale di impresa.
Qualcuno la chiama speculazione: quando prende il sopravvento, aumentano le disuguaglianze. C’è stato chi ha teorizzato che l’aumento delle disuguaglianze sia dovuto proprio al dominio dell’economia finanziaria. È Thomas Piketty, ne Il capitale nel 21esimo secolo, secondo cui essendo il tasso di rendimento del capitale superiore a quello di crescita (il PIL), inevitabilmente la minoranza dei più ricchi del mondo sarà sempre più ricca. Invece, la stragrande maggioranza dei più poveri, verserà in condizioni di sempre maggior povertà.
Il finanziamento dell’economia reale come “antidoto”
Come si evita questo effetto? Facendo sì che l’economia reale sia sempre la destinataria ultima delle risorse che vengono create in finanza. Non a caso, è a questa che Opyn si rivolge come destinatario privilegiato, con l’obiettivo di finanziarla e farla crescere. Lo fa in maniera molto concreta e semplice: offrendo credito alle Pmi più interessanti secondo un meccanismo sicuro ed efficace.
Finanziare l’economia reale vuol dire alimentare un circolo virtuoso che porta ricchezza a tutto il sistema-Paese. La crescita delle aziende significa aumento di posti di lavoro, migliori condizioni salariali, più alte capacità di spesa per i cittadini che vanno ad alimentare questo circolo virtuoso. Il nostro è un piccolo movimento, ma che si inserisce in un trend secolare, quello che vede i mercati privati - appunto l’economia reale - diventare sempre più appealing per gli investitori delusi da bond a rendimento zero e da Borse estremamente volatili.
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