29 ottobre, 2021

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Scritto da: Redazione Opyn

Finanziamenti per le imprese: l’importanza di essere buoni pagatori


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Terza puntata delle quattro regole auree per migliorare la possibilità da parte delle imprese di ottenere un finanziamento. Soprattutto le pmi continuano a essere penalizzate da un credit crunch mai concluso dopo la crisi del 2008. Crisi dalla quale sono emerse le regole di Basilea che obbligano le banche a rispettare requisiti di capitale molto severi. E per farlo, a stringere le maglie del credito. Ecco come l’azienda può abbassare il suo livello di rischio e diventare un soggetto eleggibile a ottenere credito, se l’imprenditore ha un profilo sano, privo di “eventi negativi”.

Le possibilità di accesso al credito di un’impresa non vengono valutate solo su documentazioni e dati contabili. Anzi, un aspetto molto importante che viene sempre considerato da chi deve decidere se finanziare un’impresa è il profilo dell’imprenditore, della sua attività e i suoi comportamenti con il “sistema”.

Un rapporto positivo con le banche è fondamentale per le imprese che vogliono ottenere un finanziamento

Nello specifico, ci riferiamo alla qualità dei rapporti con banche, società finanziarie o fornitori che il richiedente ha costruito nel tempo. Risulta fondamentale che l’imprenditore e/o qualsiasi sua azienda, abbia sempre avuto un rapporto positivo con questi soggetti, con i pagamenti effettuati in tempo e sempre secondo gli accordi contrattuali.

Possiamo individuare due aree nelle quali “eventi negativi” possono pregiudicare l’esito positivo di una richiesta di credito, ovvero l’andamentale bancario e quella dei rapporti commerciali. Vediamo di seguito nello specifico in che modo possono influire sulla richiesta di finanziamento.

L’andamentale bancario, la prima area da tenere sotto controllo per le imprese che chiedono un finanziamento

In questa area rientrano le seguenti categorie di eventi negativi:

  • crediti incagliati: quando, nella restituzione di un debito a una banca/società finanziaria, si verificano situazioni di temporanea e obiettiva difficoltà, per cui non si riescono a ripagare le rate secondo gli accordi
  • crediti in sofferenza: è il passaggio seguente all’incaglio, quando la banca/società finanziaria dichiara il cliente “insolvente”
  • sconfinamenti dai fidi o ritardi nei pagamenti delle rate: quando l’imprenditore usa una somma maggiore di credito rispetto al tetto massimo accordato dall’affidamento di cui può usufruire o paga in ritardo le rate dei finanziamenti/mutui

Incagli, sofferenze e ripetuti sconfinamenti o ritardi pregiudicano sicuramente l’accesso al credito. Chiunque può controllare puntualmente lo stato del proprio andamentale bancario richiedendo gratuitamente il report della Centrale Rischi a Banca d’Italia.

I rapporti commerciali, la seconda area da tenere sotto controllo per le imprese che chiedono un finanziamento

In questa area rientrano: 

  • Protesti: è l’atto pubblico con il quale viene accertato in modo formale da parte di un notaio o di un ufficiale giudiziario il mancato pagamento di un assegno e/o cambiale
  • coinvolgimenti in fallimenti e procedure concorsuali
  • ipoteche legali, pignoramenti, trascrizioni legali passate in giudicato.

Anche in questo caso, la presenza di eventi negativi nei rapporti commerciali pregressi impedisce l’accesso al credito poiché delineano un profilo di rischio dell’imprenditore molto alto. Per controllare lo stato di eventuali segnalazioni negative sul proprio profilo, è possibile consultare il registro dei protesti (tramite il Registro delle imprese) o gli atti di conservatoria.

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