27 maggio, 2022

10 min di lettura

Scritto da: Alice Casagrande

Responsabilità Sociale d’Impresa: cos’è e quali benefici comporta


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Sono sempre di più le imprese che integrano pratiche responsabili nei processi e nella propria strategia di business. Bilanciare gli obiettivi economici con quelli ambientali e sociali, oltre agli evidenti benefici per il pianeta e le generazioni future, porta vantaggi concreti anche per le aziende stesse. In questo articolo illustriamo il concetto di responsabilità aziendale e la normativa vigente

Il concetto di Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI), o Corporate Social Responsibility (CSR) in inglese, viene introdotto per la prima volta nel 1953 da Howard Bowen, per il quale è responsabilità di ogni azienda perseguire non solo il profitto economico ma anche un miglioramento dell’ecosistema in cui essa opera, sia a livello ambientale sia sociale. Questa idea si è sviluppata negli anni, integrandosi progressivamente nella filosofia di molte imprese, fino ad arrivare al 2001 quando, attraverso la pubblicazione del Libro Verde, la Commissione Europea ha delineato un quadro univoco e condiviso per la responsabilità sociale delle imprese, definendone i principi e gli ambiti applicativi.

All’interno del Libro Verde, si parla di CSR come “dell’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. L’impresa responsabile, in altri termini, si impegna a migliorare il proprio impatto sul pianeta e sul contesto territoriale in cui è attiva, in piena trasparenza e in linea con le normative vigenti ma con l’obiettivo di andare al di là delle prescrizioni normative.

In una prospettiva di lungo termine, si tratta di integrare quest’attenzione alla sostenibilità nella strategia di business dell’impresa, la quale deve essere attiva su tre fronti:

  • Il fronte sociale: riguarda l’attenzione ai diritti dei lavoratori, alla loro qualità di vita e crescita professionale ma anche la promozione dello sviluppo della comunità in cui l’azienda opera.

  • Il fronte ambientale: concerne la riduzione dell’impatto aziendale sul pianeta in termini di emissioni, consumo energetico, produzione di rifiuti e la scelta di fornitori che rispettino gli stessi principi.

  • Il fronte economico: riguarda la stabilità economica dell’azienda e la sua capacità di crescita e generazione di valore nel tempo.

Quali sono i vantaggi per l’impresa socialmente responsabile?

La CSR porta sostanziali benefici all’ambiente e alla collettività ma non solo, una gestione d’impresa più etica apporta vantaggi all’azienda stessa, quali:

  • un miglior clima aziendale e un’immagine positiva del brand: vissuto in primis dai dipendenti ma anche dalle potenziali nuove risorse che saranno attratte da una realtà attenta al proprio capitale umano;

  • rapporti più forti e duraturi con gli stakeholder: dai clienti ai fornitori, una cultura d’impresa responsabile e una politica di piena trasparenza portano allo sviluppo di relazioni basate sulla fiducia e sul rispetto degli interessi reciproci;

  • crescita economica: un’impresa responsabile è un’impresa che crea valore, per i propri shareholder ma anche per i vari soggetti indirettamente interessati. Ciò significa creare un ambiente favorevole alla crescita e capace di garantire un ritorno economico immediato ma soprattutto ottime prospettive nel lungo periodo.

  • maggiore competitività: oggi più che mai la sostenibilità di un’azienda è un valore tenuto fortemente in considerazione dal pubblico, e in primo luogo dai consumatori che, sensibili alle tematiche ambientali e sociali, premiano le aziende e i prodotti più green.

Normativa e strumenti per la Responsabilità Sociale d’Impresa

Come abbiamo detto, la CSR è una scelta etica e di norma volontaria. Questo non vale però per le grandi imprese di interesse pubblico, le quali, secondo la direttiva europea 2014/95/UE, sono obbligate a comunicare a tutti gli stakeholder anche le informazioni di carattere non finanziario. Ciò significa rendere conto pubblicamente del proprio impatto sociale e ambientale.

A fronte delle crescenti richieste e aspettative della società però, sono sempre di più le imprese, anche quelle piccole e medie, che si adoperano in questo senso. E per comunicare al meglio le azioni intraprese, adottano volontariamente strumenti di rendicontazione sociale e ambientale, come il bilancio di sostenibilità.

Si tratta di un documento che, oltre a riportare le performance economiche, evidenzia gli effetti delle attività aziendali in una prospettiva globale. Per realizzarlo si devono adottare degli standard di rendicontazione, come il GRI Standard (Global Reporting Initiative), così da condividere dati confrontabili con quelli forniti da altri enti o organizzazioni.

Questo tipo di bilancio offre agli stakeholder una visione multidimensionale dell’azienda, riportando in un unico documento i dati finanziari, sociali e ambientali, che sono strettamente correlati e concorrono a definire il vero valore di un’impresa. Il bilancio di sostenibilità diventa quindi molto importante per comunicare l’identità dell’azienda che in questa rendicontazione può così presentare la propria mission, i propri valori ma anche i propri obiettivi futuri.

La Responsabilità Sociale d’Impresa in Italia

Quello della CSR è un tema di crescente interesse e adozione fra le imprese italiane, come emerge dal IX Rapporto di indagine sull’impegno sociale delle aziende in Italia pubblicato nel 2021 dell’Osservatorio Socialis.

Il report evidenzia una cifra complessiva degli investimenti di oltre il 25% superiore alla rilevazione precedente; mentre la cifra media investita vede una variazione in positivo del 15% raggiungendo i 241mila euro.

Le realtà più impegnate restano quelle di maggiori dimensioni: nel 2019 a investire in CSR sono state il 92% delle aziende con più di 80 dipendenti su tutto il territorio (era l’85% nel 2017).

Si parla di un coinvolgimento attivo delle imprese cresciuto quasi del 50% in 18 anni. Di particolare applicazione risultano le iniziative dedicate ai dipendenti; perché si sa, un dipendente soddisfatto oltre ad essere più produttivo, diventa anche un vero e proprio Ambassador del brand, contribuendo a migliorarne la reputazione.

Il mondo del Fintech non è da meno; per il settore l’attenzione alle tematiche ambientali e sociali è sempre più forte. Secondo l’Osservatorio Fintech & Insurech il 27% delle 2.541 imprese analizzate, nel 2020 ha raggiunto almeno uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda Onu 2030. I passi da fare sono ancora molti, ma le realtà responsabili sono sempre di più e il trend è inarrestabile.

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