18 marzo, 2022

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Scritto da: Redazione Opyn

SRL semplificata, conviene davvero aprirne una?


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La SRL semplificata prevede costi ridotti e un capitale sociale anche di un solo euro. Non sempre, però, è la soluzione migliore. Vediamo i pro e i contro.

In un Paese come l’Italia dove la burocrazia è il maggior freno all’imprenditorialità, qualsiasi semplificazione è benvenuta. Per incentivare la costituzione di nuove imprese, nel 2012 è stata ideata la formula della Società a Responsabilità Limitata Semplificata (SRLS), che prevede costi ridotti e un capitale sociale anche di un solo euro. Una possibilità che ha attratto finora oltre 320mila imprese. Non necessariamente, però, è la migliore in assoluto. Se da una parte è più facile e meno costoso avviare un’azienda come SRLS, dall’altro è più difficile farla crescere conservando questa ragione sociale che si caratterizza per essere estremamente rigida una volta a regime.

Cerchiamo allora di capire vantaggi e rischi della SRLS e quando è effettivamente la soluzione ideale per chi è in procinto di avviare la propria impresa ed è ancora indeciso sulla forma societaria più adatta.

Cos’è una SRL Semplificata?

Introdotte nel nostro ordinamento dall'art. 3, comma 1, dl 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla L. 24 marzo 2012, n. 27, le SRLS possono essere costituite con contratto o atto unilaterale che quindi può essere adottato anche per costituire una SRL unipersonale; unica condizione posta è che i soci siano in ogni caso esclusivamente persone fisiche.

La ratio è chiara: incentivare lo sviluppo dell’imprenditoria abbattendo i costi iniziali per avviare un’impresa. Il provvedimento, inizialmente limitato ai giovani al di sotto dei 35 anni, è stato successivamente esteso a tutte le nuove imprese.

I vantaggi delle SRLS

I vantaggi si concentrano tutti nella fase costitutiva, al netto della separazione del patrimonio personale che non viene coinvolto nel rischio d’impresa (come per la SRL ordinaria). I pro sono i seguenti:

  • una notevole semplificazione della procedura di costituzione, tramite atto pubblico, ma senza corrispondere alcun compenso al notaio e l’adozione di uno statuto standard introdotto dal decreto ministeriale n. 138/2012 (statuto che oggi è anche spesso superato);

  • costi ridotti: 200 euro per il Diritto annuale, 200 euro per l’Imposta di Registro, 309,87 euro per la tassa di concessione governativa da destinare alla vidimazione dei libri sociali, marche da bollo da 16 euro per ogni 100 pagine di libro sociale e 25 euro a libro di diritti di segreteria per il servizio di vidimazione;

  • la possibilità di versare un capitale sociale simbolico di un euro e non superiore a 9.999 euro;

  • iscrizione nel registro delle imprese con una comunicazione esente da imposte di bollo e di segreteria

I rischi delle SRLS

Se i vantaggi sono chiari e limitati alla fase costitutiva, i possibili rischi sono meno evidenti. Inoltre, sono collegati alla fase successiva di operatività ordinaria dell’azienda. Eccoli:

  • lo statuto «rigido» non consente di aggiustare il tiro secondo i nostri progetti o piani industriali. Si tratta di una cornice fissa, che semplifica, ma che rende impossibile muoversi da quel contesto;

  • il capitale massimo di 999,99 euro è insufficiente per coprire eventuali spese di avviamento e peraltro il fatto che sia conferibile esclusivamente in denaro rappresenta un ulteriore elemento di rigidità; questo inoltre porta a una scarsa credibilità bancaria per l'accesso al credito;

  • ci sono altri fattori di rischio: l'inammissibilità di introdurre società socie e prevedere diritti di prelazione o gradimento per il trasferimento di quote, e anche quella del diritto di recesso unilaterale.

I numeri: chi ha scelto la SRL semplificata

A fine 2020 si rileva un vero e proprio boom di SRL semplificate, arrivate a sfiorare le 300 mila unità. Il dato è contenuto nel Rapporto Infocamere-Unioncamere, Movimprese. Quest'ultimo mostra come dalle 22.712 società costituite al 31 dicembre 2013 si sia passati alle 84.988 del 31 dicembre 2015, alle 219.776 del 31 dicembre 2017 fino addirittura alle 289.183 del 31 dicembre 2020, per superare le 321mila unità a fine 2021.

Le SRL semplificate potrebbero aver preso il posto di imprese individuali e SRL unipersonali che nello stesso periodo hanno perso quote. Soprattutto per le prime, la forma della SRL semplificata, consente di agire come società di capitali nei confronti dei creditori.

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