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Al via il fondo Magellano gestito da Opyn per supportare le pmi

Scritto da Redazione Opyn | Dec 13, 2021 11:00:00 AM

Il supporto all’economia reale? Ora anche il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) crede che passi dal fintech. Lo dimostra l’operazione Magellano, il nuovo fondo gestito da Opyn che supporta le pmi italiane

A conclusione di un anno già ricco di traguardi, arriva, alla fine di questo 2021, una nuova conferma per Opyn e in generale per il fintech. Il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) ha infatti investito 30 milioni di euro in Magellano, il nuovo fondo gestito da Opyn per supportare le pmi italiane. A dimostrazione che il fintech può essere un valido strumento di finanziamento alternativo per le imprese, soprattutto in un contesto in cui le banche fanno sempre più fatica ad erogare credito alle realtà più piccole.

Che cos’è Magellano

Magellano è un fondo di investimento alternativo, chiuso, dedicato agli investitori istituzionali ed è gestito da Opyn attraverso ART SGR (controllata, insieme all’istituto di pagamento Mo.Net, della holding Business Innovation Lab Spa a cui fa capo il marchio Opyn). ART SGR è autorizzata a gestire fondi alternativi di investimento riservati a investitori professionali: tali fondi prestano denaro tramite la piattaforma Opyn.

Magellano investe in direct lending e più nello specifico in finanziamenti concessi alle pmi garantiti dal Fondo centrale di garanzia ex legge 662 del ’96.

Il fondo ha raggiunto la soglia di 75 milioni di euro, anche grazie all’ultimo investimento di 30 milioni da parte del FEI. Il target complessivo è pari a 200 milioni di euro, obiettivo che sarà conseguito grazie alle prossime fasi di raccolta del fondo. Hanno già sottoscritto quote importanti una serie di banche e assicurazioni di primaria importanza. Il Fei ha emanato una delibera con cui si impegna a investire fino al 50% della capienza se non sottoscritta.

La nascita di Magellano: una nuova consacrazione per il fintech

Come ha anche sottolineato Alain Godard, Chief Executive di FEI, Magellano è “una grande opportunità per facilitare l'accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese italiane, fortemente colpite dalla crisi economica generata dalla pandemia” soprattutto in un momento di crisi come quello attuale, in cui il credit crunch ha colpito particolarmente le imprese più piccole.

Banca d’Italia ha calcolato che tra la fine del 2011 e il marzo 2019 lo stock di credito bancario alle imprese è diminuito di circa 250 miliardi, oltre un quarto del totale. Oggi si osserva un nuovo irrigidimento, che dipende ancora una volta dalla maggiore percezione del rischio da parte delle banche e non da un peggioramento delle condizioni finanziarie delle imprese.

In questo contesto è evidente che un fondo di direct lending come Magellano sia un canale alternativo per portare liquidità al tessuto imprenditoriale. I prestiti diretti alle piccole e medie imprese rappresentano inoltre un asset class particolarmente interessante per gli investitori professionali perché può offrire un rendimento elevato in un contesto di mercato permanentemente a tassi zero.

Lo scopo del Fondo è la generazione di reddito e l’apprezzamento del capitale investito in un’ottica di medio-lungo periodo, che è l’unica coerente con le esigenze delle pmi – afferma Cesare Santacroce, Direttore Generale di ART SGR e Credit Risk Manager di Opyn. – Questo va a vantaggio degli investitori ma soprattutto a supporto delle imprese italiane, in particolare quelle di dimensioni micro e piccole, che necessitano di liquidità quanto mai elevata nel post Covid. Si tratta di un'operazione pioneristica per il fatto di essere condotta da una fintech, e il fatto che sia sostenuta dal FEI ci accredita nell’arena finanziaria europea. Si tratta inoltre di un segnale importante che arriva da un attore istituzionale a supporto del fintech, considerato ormai un canale attraverso cui si può finanziare l’economia reale in maniera efficace.”