13 settembre, 2019

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Scritto da: Redazione Opyn

Ai Millennial piemontesi piace il FinTech: la regione Piemonte registra il più alto numero di giovani attivi nel marketplace

I giovani piemontesi riescono a risparmiare e investono volentieri sulle piattaforme digitali. Le donne invece sono più prudenti rispetto al resto d’Italia. È quanto emerge dal primo Osservatorio regionale di BorsadelCredito.it

I Millenial del Piemonte amano il FinTech. Secondo il primo Osservatorio regionale di BorsadelCredito.it, se a livello nazionale gli investitori under 30 sono solo l’1% del totale, in Piemonte questo numero sale quasi al 10% del totale.

I prestatori piemontesi di ogni fascia d’età sembrano essere particolarmente attivi sulla piattaforma di BorsadelCredito.it, ma in particolare i Millennial sembrano apprezzare questa forma di investimento nell’economia reale molto più che nel resto d’Italia. Vediamo i dati nel dettaglio.

I prestatori con un profilo attivo sono quasi il 40% degli iscritti, un dato superiore a quello nazionale, in cui in media è attivo il 32,8% degli iscritti. Merito probabilmente del rendimento medio del 5,13% ottenuto dai prestatori del Piemonte – leggermente più alto della media nazionale del 5% – che rende ancor più interessante questa forma di investimento. 

La fascia di età più numerosa è quella compresa tra i 40 e i 49 anni: i quarantenni sono il 33% dei prestatori totali ma a loro fa capo il 40% del volume investito; al secondo posto si piazzano i 50enni, che sono il 26% dei prestatori totali e presidiano il 28% dei volumi. La fetta degli over 60 ammonta al 16% e presidia il 18% del volume investito; mentre quella dei 30 – 39enni che pure è del 16% è collegata a un volume di finanziamenti decisamente inferiore (12%) e il residuo 10% è in mano ai ventenni che però sono titolari solo dell’1% dell’ammontare investito.

Questo dato non deve sorprendere: i più giovani sono quelli con minori risparmi accumulati. Eppure il 10% che fa capo ai ventenni piemontesi è molto più elevato del dato nazionale che vede i giovani rappresentare solo l’1% della popolazione degli investitori. Questo significa, probabilmente, che i giovani piemontesi riescono più facilmente a mettere da parte e investire dei risparmi rispetto ai loro coetanei in altre regioni italiane, e che sono più portati a confrontarsi con le nuove soluzioni offerte dalla rivoluzione digitale.

Ma quindi chi è l’investitore tipico piemontese?Per l’87,1% è uomo (contro l’82,8% della media nazionale) e per quasi il 60% ha un’età compresa tra i 40 e i 59 anni.

Le donne, che sono appena il 12,9% del totale, sono più prudenti, come indica l’investimento medio femminile di 19.500 euro contro i quasi 22.000 degli uomini. Mentre i ruoli si invertono a livello nazionale: la media italiana indica un valore per il gentil sesso di circa 23.500 euro (quindi superiore di circa 5.000 euro a quello locale) contro i 18.900 del prestatore uomo.

Ogni prestatore, in media, ha effettuato 3 versamenti. Il taglio medio investito varia decisamente al variare dell’età, in particolare aumenta sensibilmente tra la prima e la seconda fascia di età: passando dai 2.700 euro dei ventenni ai 17.000 dei 30-39enni. I quarantenni investono un taglio medio di 26.500 euro (il maggiore in assoluto) mentre per i cinquantenni la posta scende a 23.000 euro e gli ultrasessantenni optano per un taglio medio di quasi 25.000 euro. A livello nazionale il percorso è più lineare: si passa dai 5.213 euro degli under 29 ai circa 10.000 dei trentenni, ai 19.000 euro dei quarantenni, ai 25.000 dei cinquantenni, ai 28.134 euro degli over60.