Dietro al prodotto rivoluzionario di Azimut, Azim (una rappresentazione digitale di prestiti alle pmi, che diventano accessibili anche al retail), c’è la tecnologia proprietaria di BorsadelCredito.it. Ecco perché il FinTech è fattore abilitante della finanza 2.0, che rende più democratici gli investimenti
A cura di Antionio Lafiosca, Co-founder e Chief Operating Officer di BorsadelCredito.it
I prestiti alle pmi viaggiano e si scambiano sulla blockchain. È la nuova frontiera degli investimenti, la cartolarizzazione digitale di un asset finanziario, annunciata nei giorni scorsi da Azimut come prima assoluta mondiale per una Sgr: si tratta di una buona notizia, perché parliamo di un esperimento finanziario di frontiera e, per una volta, è avvenuto in Italia.
Si tratta per BorsadelCredito.it di un successo particolare – perché abbiamo partecipato in prima persona – e lo è in generale per l’ecosistema del FinTech, che si dimostra sempre più cruciale nel delineare la prossima evoluzione della finanza. Dietro questa rivoluzione del risparmio gestito c’è dunque il FinTech, senza il quale non sarebbe stata possibile.
Il ruolo di BorsadelCredito.it nella prima tokenizzazione del credito alle pmi
Azim porta la firma di Azimut con Sygnum Bank, digital asset bank autorizzata dagli organi di vigilanza di Svizzera e Singapore (sulla cui piattaforma sarà scambiato) ed è la rappresentazione digitale di un portafoglio di 5 milioni di euro di prestiti alle piccole e medie imprese italiane, garantiti dal Fondo di Garanzia del Mediocredito Centrale, perché rientrano nelle forme di liquidità del Dpcm di emergenza del 2020. Questi crediti sono stati originati sulla piattaforma di BorsadelCredito.it.
Quello di cui parliamo, per dirla in altro modo, è una cartolarizzazione di prestiti alle pmi che vengono trasformati in token, ovvero in oggetti scambiabili su blockchain (la stessa tecnologia che sta dietro ai bitcoin). BorsadelCredito.it ha svolto l’attività di origination, di gestione degli underwriting e di creazione del portafoglio: abbiamo cioè creato l’asset di economia reale sottostante che successivamente è stato ceduto ad Azimut attraverso la nostra Sgr. Azimut si occuperà della distribuzione all’investitore finale.
Le caratteristiche del portafoglio (che è replicabile all’infinito)
Il portafoglio risponde alla logica della diversificazione, propria della gestione del risparmio e finalizzata all’abbattimento del rischio, e per questo comprende centinaia di prestiti diversi. Il grande vantaggio che abbiamo sfruttato e che rende l’esercizio pressoché immediato e replicabile potenzialmente all’infinito è la natività digitale del nostro business. E dunque di tutti i contratti che costituiscono i mattoncini del paniere.
In altre parole, abbiamo creato un portafoglio digitale che si può trasformare in token transabili all’interno di una blockchain, e abbiamo potuto farlo perché ogni singolo documento che porta all’erogazione del prestito è già digitale, firma compresa. La distribuzione dei dati è avvenuta attraverso flussi elettronici ed è dunque di per sé tokenizzabile ab origine, senza richiedere trasformazioni.
I mattoncini nativamente digitali che diventano token
La creazione del portafoglio rientra per BorsadelCredito.it a tutti gli effetti in un’attività di routine: come accennato, modalità e procedura di raccolta dei dati dalle imprese, così come richieste e approvazioni dei finanziamenti sono già digitali. Vengono inserite in un portale come oggetto digitale che può essere in questa forma lavorato, venduto, scambiato. Quello che di più è stato fatto in questa occasione è una selezione ad hoc di titoli per comporre un portafoglio che fosse appetibile anche per un pubblico di investitori retail, e abbiamo certificato i dati creando la cartolarizzazione. Ma anche la certificazione, muovendoci nell’ambito di oggetti digitali, è pressoché immediata, perché firme e documenti sono già stati approvati e tracciati e non esiste possibilità di perdere pezzi o sbagliare.
Ritorno alle origini del “p2p” e democratizzazione
Obiettivo dell’operazione è rendere accessibile a un pubblico più ampio un asset class che prima non lo era. La finanza diventa sempre più democratica e il lending che noi rappresentiamo aveva proprio questa caratteristica all’origine, di funzionare peer to peer, in uno scambio tra privati.
Attraverso il processo di tokenizzazione, anche gli investimenti solitamente illiquidi, come quelli dei private markets, possono diventare liquidi e immediatamente trasferibili grazie alla tecnologia blockchain. È un processo che rende i mercati più equi ed efficienti e in definitiva più democratici.
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