22 luglio, 2021

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Scritto da: Redazione Opyn

Banca Valsabbina entra in BorsadelCredito.it: inizia l’era dell’integrazione banche-FinTech


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L’acquisto sul secondario dell’8,3% (aumentabili al 9,9%) della holding di controllo Business Innovation Lab segna una pietra miliare nella storia del lending italiano. Ed è significativo che a compierla sia una banca territoriale: il segnale che ormai è chiaro anche alla finanza tradizionale che la tecnologia sia il vero fattore abilitante del business nel prossimo futuro. Oltre che un modo per servire meglio l’economia reale

Il FinTech italiano è entrato nella sua fase 2.0. Lo avevamo annunciato a più riprese, evidenziando come il Covid avesse funzionato da acceleratore per il nostro business nativamente digitale, mettendo a nudo le debolezze delle procedure farraginose e fisiche delle banche tradizionali. La conseguenza è inevitabilmente l’integrazione tra banche e FinTech che nel mondo anglosassone è già in fase avanzata ma in Italia è al suo anno zero.

Un anno zero suggellato nei giorni scorsi da un fatto concreto. L’ingresso nel capitale di BorsadelCredito.it di una banca italiana, che punta sull’innovazione a beneficio del territorio. Si tratta di Banca Valsabbina, istituto bresciano, presente con 70 filiali in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Trentino-Alto Adige – che ha acquisito l’8,3% del capitale di Business Innovation Lab (holding di controllo di BorsadelCredito.it). Vedremo i particolari più avanti. Per ora basti sottolineare che si tratta della prima operazione che vede come protagonisti una banca e una società del business lending domestiche. Un primato di cui siamo fieri.

La fase 2.0 del FinTech: una questione di dimensioni

Un primato che ci porta direttamente nel futuro. Un futuro in cui il lending disintermediato per le PMI diventa più rilevante nel contesto del credito e in cui diventa parte integrante dei servizi che le banche tradizionali sono in grado di offrire all’economia reale.

Sul primo punto, quello della rilevanza, i dati sono inequivocabili. Secondo il recentissimo report il “Il Fintech dalla a alla z” realizzato dal Politecnico di Milano, Unioncamere e Innexta, il volume di erogato realizzato dal direct lending nel 2020 è di 1,656 miliardi, rispetto ai 372 milioni del 2019: un aumento di 4,5 volte. Le PMI finanziate sono state quasi 5500 rispetto alle 1100 del 2019 con anche in questo caso un incremento di 5 volte. Il 2020, lo abbiamo sperimentato in prima persona, è stato l’anno di svolta per il nostro settore. Perché sono stati evidenti i vantaggi che offre: “la velocità, con processi nativi digitali efficienti ma rigorosi in termini di compliance e valutazione del merito creditizio; semplicità, grazie ad una modalità di acquisizione dei dati attenta all’esperienza utente; specializzazione, con operatori focalizzati su prodotti specifici ed elevate competenze di finanza per entrare facilmente nel merito del progetto di investimento”. Sono le parole che usa il report, che sottolinea anche come la velocità (con tempi di delibera ed erogazione che variano da pochi minuti a 3/4 settimane, a seconda del tipo di prodotto e di importo richiesto) non equivale a minore accuratezza: gli operatori fintech sono operatori vigilati “e sono inoltre sempre più numerosi quelli che hanno siglato accordi di collaborazione con operatori del mondo della finanza tradizionale, fornendo loro metodo e tecnologia per gestire rapidamente una mole crescente di pratiche”.

Nel 2020 le protagoniste sono state le operazioni di cartolarizzazione che hanno richiesto vere e proprie partnership con investitori istituzionali aventi ad oggetto operazioni di “funding”, ovvero di raccolta di risorse destinate ad essere erogate attraverso le piattaforme fintech. 

… e di integrazione

Ma l’acquisto di quote è un ulteriore passo in avanti che segna una pietra miliare nella storia del nostro FinTech. Banca Valsabbina, fondata nel 1898, è la principale Banca popolare di Brescia e da oltre centoventi anni sostiene la crescita e lo sviluppo economico del territorio. Impiega oltre 700 dipendenti, gestisce masse per quasi 10 miliardi di euro e vanta un solido patrimonio, con il Cet 1 Ratio pari a circa il 16%.

È molto significativo che sia stata proprio una banca territoriale la prima a investire nel capitale di una FinTech e di una FinTech che si occupa del credito alle imprese, che è senza dubbio attività core per la prima. È il riconoscimento del valore aggiunto che la tecnologia può dare nel trasferire liquidità all’attività economica.L’ingresso di Banca Valsabbina nel capitale di Business Innovation Lab, la holding di controllo di BorsadelCredito.it, prevede in una prima fase l’acquisto dell’8,3% sul mercato secondario; e l’assegnazione a Valsabbina anche di warrant convertibili in ulteriori azioni fino al raggiungimento di una partecipazione complessiva massima del 9,9%. La conversione di tali warrant in azioni resta comunque subordinata al verificarsi 

La strada del futuro è segnata

Con Banca Valsabbina collaboriamo da qualche anno nell’ambito di operazioni di finanza innovativa. Abbiamo strutturato due importanti operazioni di cartolarizzazione di finanziamenti – erogati tramite la piattaforma e garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia – per complessivi 300 milioni di euro, destinati a sostenere le imprese italiane nell’ambito della crisi pandemica. È una banca che ha compreso la necessità, per usare le parole di Hermes Bianchetti, Responsabile Divisione Business della stessa, “di perfezionare ulteriormente la sua “Strategia Fintech”, diversificando gli investimenti, sfruttando i progressi dell’innovazione tecnologica e seguendo l’evoluzione del mercato”, a tutto beneficio dell’economia reale.

Crediamo che la strada della cooperazione sia la via maestra per portare reale innovazione nel mondo della finanza e avvicinarlo alle esigenze dell’economia reale. Questa operazione si inserisce, per noi, in un percorso di evoluzione: non siamo più solo erogatori di prestiti all’economia reale, ma abilitatori tecnologici per la finanza tradizionale.

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