19 febbraio, 2019

7 min di lettura

Scritto da: Redazione Opyn

BorsadelCredito.it: la strada percorsa fin qui e i progetti per il 2019

A dialogo con il nostro network: 3600 prestatori attivi e oltre 600 aziende che hanno sviluppato il business con il nostro supporto

Investitori e imprese richiedenti: la rete attraverso la quale ci espandiamo è fatta da voi. Oltre 3600 i primi – quelli iscritti alla piattaforma – oltre 600 le seconde che hanno ottenuto un prestito. Una community che è alla base del nostro successo.
I nostri prestatori retail hanno effettuato in media, da inception, ovvero in un arco temporale di 3 anni, versamenti per un ammontare unitario medio di 20 mila euro, su cui hanno ottenuto un rendimento superiore al 5%.

Nel 2018, ci avete dimostrato una fiducia progressivamente crescente: rispetto al 2015, il taglio medio relativo al primo versamento è aumentato del 151%, dai 4.500 agli 11.300 euro. 
Ed è aumentato anche il taglio medio dei prestiti erogati, che si aggira intorno ai 117mila euro, rispetto a una media storica di 85mila euro.
Una fiducia ben riposta. E vi spieghiamo perché, ricordandovi i passi che abbiamo compiuto nel 2018 e quelli che abbiamo in progetto per il 2019.

BorsadelCredito.it in numeri. Partiamo dai dati: nel 2018 BorsadelCredito.it ha erogato complessivamente 52,396 milioni, raggiungendo un nuovo record. Si tratta di una cifra più che doppia rispetto al totale erogato dal marketplace a dicembre 2017 (22,391 milioni di euro, per una variazione del 134%). Il numero delle aziende supportate a oggi è di 604, rispetto alle 391 di un anno fa, numeri che indicano una crescita importante in termini di volumi ma anche di fiducia che le imprese continuano ad avere nei confronti del P2P lending. 
L’Italia si è confermata uno dei paesi in Europa con il maggiore tasso di crescita per il nostro settore: il Vecchio Continente (ex Regno Unito) ha originato cumulativamente tra lending alle PMI e invoice trading 1,624 miliardi di euro di prestiti, dato calcolato dal più importante provider europeo del comparto. Il nostro Paese spicca decisamente in termini di volumi e BorsadelCredito.it, primo provider made in Italy di prestiti alle imprese, è risultata essere il terzo operatore nel suo segmento nell’Europa ex Regno Unito, con una quota di mercato dell’11,7%.

Lo sviluppo di mercati verticali. Ad aprile 2018 abbiamo stilato un accordo innovativo con Italmondo S.p.A., leader nella logistica in Italia, per servire un’intera filiera: piccoli trasportatori che si occupano delle consegne nell’ultimo miglio per conto del vettore milanese (come abbiamo scritto qui).
Una flotta composta da oltre un centinaio di imprese, micro o piccole, a gestione prevalentemente familiare che rientra dunque in quella categoria dimensionale che le banche tradizionali penalizzano nell’accesso al credito.
Nel mondo della logistica i pagamenti per i fornitori sono di norma molto lunghi. Grazie al nostro accordo, i trasportatori dell’ultimo miglio hanno beneficiato dell’accordo con Italmondo per essere pagati contestualmente alla presentazione della fattura, abbattendo gli scompensi di cassa. Mentre Italmondo stessa ha potuto allungare i suoi tempi di pagamento, allungando invece i tempi di pagamento per il servizio acquistato dai fornitori.
Nel giro di pochi mesi questo accordo ha consentito di finanziare oltre 2 milioni di euro a un numero sempre crescente di padroncini della filiera.  Si tratta di un’idea replicabile su altri mercati verticali e, per quest’anno, puntiamo proprio a sviluppare nuovi prodotti con questa ratio.

Il canale degli agenti. A metà del 2018 abbiamo annunciato il lancio di un network proprietario di agenti per ampliare la base di clienti in tutta Italia. È stata la prima volta che una fintech italiana ha deciso di formare e gestire agenti per offrire servizi di finanziamento alle PMI direttamente sul territorio e in maniera capillare da Nord a Sud. Ma questa prassi è consolidata oltre confine: la britannica Funding Circle, pioniera assoluta nel nostro comparto, invita quelli che chiama “introducers”, ovvero broker finanziari, consulenti, commercialisti e affini a registrarsi per offrire ai propri clienti i servizi di P2P lending del portale. Il canale off-line era per noi già importante essendo responsabile della metà dei clienti procacciati. Lo abbiamo potenziato reclutando un Chief Commercial Officer, Gianfranco De Capua, che sta sviluppando costantemente la rete di agenti.
Grazie allo sviluppo della distribuzione fisica, la seconda metà del 2018 ha visto un’accelerata delle erogazioni, con il traguardo superato dei 30 milioni di euro nel solo 2018. È la riprova che il canale degli agenti, se ben preparato, può essere un valore aggiunto anche per una società altamente tecnologica come la nostra.

Il 2019 dunque, comincia da qui. Continueremo a focalizzarci sul nostro core business, il credito alle piccole e medie imprese, sviluppando sempre nuovi prodotti e presidiando sempre più quegli spazi di mercato che gli operatori tradizionali continuano a trascurare.
Proseguiremo la nostra crescita nel selezionare progetti validi, in modo da continuare a distribuire guadagni attorno al 5% per chi crede e investe nel tessuto imprenditoriale italiano.
Continueremo a puntare sul canale degli istituzionali, inaugurato a ottobre 2017 con Colombo, il primo fondo d’investimento alternativo italiano che permette di investire nel credito alle PMI attraverso il marketplace lending. Colombo, autorizzato da Bankitalia, è un fondo chiuso che si propone di raccogliere 100 milioni di euro da investire in 5 anni: a oggi i prestiti a cui ha partecipato hanno raccolto 12 milioni di euro. 
Attraverso Colombo, gli istituzionali hanno accesso a una fonte di diversificazione garantita dal Fondo Centrale di Garanzia (FdG) che copre eventuali perdite fino all’80% Attraverso Colombo, gli istituzionali hanno accesso a una fonte di diversificazione garantita dal Fondo Centrale di Garanzia (FdG) che copre eventuali perdite fino all’80%.

Cosa speriamo per il 2019?  Innanzitutto che il P2P lending si imponga agli occhi degli investitori davvero come asset class alternativa: dopo l’equiparazione della tassazione al 26%, ci aspettiamo che nella prossima legge di Bilancio venga contemplato un obbligo di investimento in FinTech, come avvenuto per VC e AIM. 
Dal canto nostro ci impegneremo per continuare a soddisfare le aspettative di rendimento dei nostri investitori, ampliare ulteriormente la nostra community, far conoscere sempre di più alle imprese le potenzialità del credito alternativo e diffondere una sempre maggior consapevolezza del nostro strumento.
Il cammino prosegue, le sfide sono esaltanti e insieme a voi non abbiamo alcuna intenzione di rallentare.