11 maggio, 2018

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Scritto da: Redazione Opyn

BorsadelCredito.it vs banca: i due pianeti del credito a confronto

Velocità, trasparenza, trasversalità. Se dovessimo sintetizzare in tre parole chiave l’esperienza dell’imprenditore che chiede credito a BorsadelCredito.it, useremmo quelle in attacco.

La forza dirompente del P2P lending sta innanzitutto in un nuovo modello di offerta, che si differenzia in maniera netta da quello della banca e che rappresenta un superamento di tutti i maggiori limiti di quest’ultimo.

Avere a che fare con la banca, per una piccola azienda, vuol dire ancora troppo spesso confrontarsi con uno scenario più simile a quello del ragionier Fantozzi che non alle abitudini del terzo millennio. Attese lunghissime anche solo per ottenere una prima risposta, decine di moduli da firmare e di viaggi fisici da compiere nella sede locale della banca, documenti da stampare con l’aggravio dello spreco di carta e di tempo. E ancora: orari di apertura delle filiali che quasi sempre non superano le 15,30, costi non esplicitati chiaramente in fase di trattativa.

E, infine, quando anche si riuscisse a saltare senza cappottarsi tutti gli ostacoli descritti, scoprire dopo settimane o mesi che la nostra azienda non ha accesso al finanziamento. Oppure che siamo stati giudicati idonei ma ormai quel finanziamento non ci aiuta più: spesso un imprenditore che chiede credito ne ha bisogno rapidamente per realizzare i propri progetti di crescita o per coprire le necessità di cassa, altrimenti “il treno buono” rischia di passare.

Allora proviamo a costruire un benchmark dell’esperienza del P2P lending confrontandola con quella bancaria, partendo proprio dal fattore chiave: il tempo.

  • I tempi di risposta di una piattaforma di P2P lending come la nostra sono di 24 ore per l’esito della richiesta e di pochi giorni (spesso anche solo 3) perché il credito sia erogato fisicamente sul conto del richiedente. In media invece, i tempi di risposta bancari si aggirano tra le 8 e le 12 settimane, fino a tre mesi perché l’imprenditore venga a conoscenza dell’esito della propria richiesta. Nelle 24 ore sufficienti al team di BorsadelCredito.it per comprendere se un’azienda è eleggibile per il prestito, vengono effettuati, grazie a un algoritmo proprietario, analisi quantitative sui bilanci, sull’andamentale e sui big data, che preparano al contatto diretto con l’imprenditore. Le piattaforme di P2P lending riescono a ridurre il tempo di lavorazione, mantenendo molto alta la qualità di selezione delle aziende, poiché l’analisi di migliaia di dati discreti viene gestita da algoritmi e tecnologia, che facilitano anche il lavoro finale dell’analista.
  • L’esperienza del P2P lending è completamente digitale contro quella fisica della banca: tutto il procedimento, dalla registrazione al portale, fino all’invio dei bilanci e alla comunicazione dell’Iban avviene online per quanto ci riguarda. Un processo che richiede circa 10 minuti, partendo dal cliccare sul link “chiedi un prestito”, e con una dotazione minima di documenti richiesta: da qui si innesca il meccanismo che nel giro di 24 ore darà il suo primo esito. In banca, è necessario fare la fila allo sportello o prendere un appuntamento con il consulente che si occuperà di aprire la pratica, si dovranno portare fisicamente i documenti richiesti e ottemperare a una serie di adempimenti burocratici. Il tutto negli orari di apertura della filiale che sono in genere tra le 8 e le 16, dal lunedì al venerdì. L’accesso al prodotto di BorsadelCredito.it è invece illimitato: 24 ore al giorno e sette giorni su sette, dalla propria scrivania ovunque essa si trovi.
  • Un altro punto dolente del prestito bancario sono i costi nascosti, del tutto estranei al P2P lending che basa il suo modello sulla trasparenza. I costi per l’imprenditore sono noti ed espressi a chiare lettere, mentre spesso in banca sono numerosi i costi nascosti che non vengono visualizzati nel tasso della singola operazione, ma pesano molto sul bilancio dell’azienda.
  • L’offerta del P2P lending è trasversale, contro quella limitata per dimensioni e settori delle banche: BorsadelCredito.it, ad esempio, si rivolge alle aziende di ogni settore e di ogni dimensione (fatti salvi i parametri minimi dei 12 mesi di vita e dei 50mila euro di fatturato). Il nostro business nasce proprio per colmare il vuoto causato dal fatto che le banche tendono a finanziare sempre meno richieste contenute, in particolare gli importi sotto i 100mila che non producono margini per gli istituti di credito e che sono tipici delle microimprese nel target originario di BorsadelCredito.it. In generale, le banche hanno stretto le maglie del credito per le piccole e medie imprese, come mostrano i dati del rapporto mensile sul credito realizzato dal Centro studi di Unimpresa, che elabora le rilevazioni di Bankitalia. Secondo cui non si ferma il credit crunch per le aziende italiane: i prestiti delle banche alle imprese, nel corso dell’ultimo anno, sono calati di quasi 50 miliardi di euro (-6,34%), oltre 20 miliardi in meno di finanziamenti a breve e 31 miliardi di lungo periodo.
  • L’ultimo aspetto è la sicurezza dell’istituto erogante. Ed è quello su cui P2P lending e banche finalmente convergono. Le piattaforme di P2P lending sono inquadrate nel nostro ordinamento come istituti di pagamento, sottoposti a vigilanza e autorizzati da Banca d’Italia, esattamente come le banche.

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