25 febbraio, 2020

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Scritto da: Redazione Opyn

Tecnologia: il valore aggiunto di cui le banche non possono fare più a meno

È il fattore abilitante che consente di offrire servizi centrati sul cliente. Le banche lo sanno e mentre chiudono gli sportelli tradizionali, aumentano gli accordi di collaborazione con Big Tech e FinTech. Con evidenti miglioramenti per i conti delle banche, che tornano a innovare nell’arena della finanza

La collaborazione tra banche e FinTech, che sarà uno dei must del prossimo decennio, avrà un interessante effetto collaterale: quello di riportare l’innovazione nella finanza

Le grandi banche sono sempre state una fucina di innovazione, ma negli ultimi dieci anni, complice la crisi che nasceva proprio da un fattore finanziario, ovvero dall’esplosione dei crediti inesigibili, le priorità sono cambiate. Gli istituti di credito sono stati alle prese con la salvaguardia dei margini e con un’attenzione spasmodica alla compliance, che a sua volta, da Basilea in poi, ha richiesto controlli rigorosi sui parametri patrimoniali.

L’alleanza con Big Tech e FinTech

Il decennio che inizia nel 2020 potrebbe rappresentare però un nuovo punto di svolta e i segnali che le priorità stiano di nuovo cambiando si moltiplicano: JPMorgan ha già in organico 50.000 esperti di tecnologia, Bank of America è il più grande detentore al mondo di brevetti basati sulla blockchain e tutti gli istituti di credito grandi e piccoli sono alla ricerca di team agili e giovani per sviluppare nuovi servizi digitali.

È proprio questo il punto: le banche stanno provando a cambiare il proprio modello di business, a partire dalla tecnologia.

E a ben vedere Facebook che lancia la sua criptovaluta Libra e il servizio di pagamento Facebook Pay, Google che fa una partnership con Citigroup sui conti corrente, Apple che lancia la sua Apple Card con Goldman Sachs sono solo la punta dell’iceberg, ciò che porterà il banking, solo nel 2030, a essere qualcosa di molto diverso da ciò che è oggi. E potrà realizzare quello che per qualche tempo è stato un Sacro Graal: dare ai clienti il pezzo di servizio che richiedono quando lo richiedono.

La crisi degli sportelli tradizionali

D’altronde non hanno altra scelta: secondo una ricerca del gruppo britannico Caci le visite in filiale diminuiranno del 36% entro il 2022, cioè dopo domani. E la chiusura di oltre 10mila sportelli tradizionali negli ultimi dieci anni (dati Bankitalia) è un fatto. Già oggi il 65% delle operazioni bancarie viene svolto da remoto e secondo il Viacom Millennial Disruption Index, il 60% dei Millennial pensa che le banche non siano adatte a servire la loro generazione e il 33% ritiene che non ne avrà bisogno in futuro.

Non solo. Secondo Accenture, in Europa si registra uno spostamento dei ricavi del 7% dalle banche verso i nuovi player, che già nel 2017 avevano conquistato una quota del 6,6% sul totale. Dal 2012 si contano 400 accordi tra le 30 maggiori banche e le FinTech.

I vantaggi della tecnologia

D’altronde un anno fa, prima che la PSD2 diventasse norma anche in Italia, un report di Oliver Wyman dal titolo “Time To Start Again” invitava le banche ad adottare un approccio Greenfield che consiste nella rimozione dei vincoli posti alle stesse da sistemi informatici di legacy e nell’adozione da una parte di un modello di business che metta al centro il cliente e dall’altra di innovazioni dirompenti anche attraverso acquisizioni di startup.

La stessa Oliver Wyman spiegava, in numeri, i vantaggi della tecnologia: per aprire un conto corrente nuovo il costo medio è di 30 dollari per le FinTech e di 150 per le banche tradizionali; il tempo necessario affinché le funzionalità del conto siano accessibili è zero per gli operatori digitali e 3 giorni per quelli tradizionali, che impiegano poi dai 3 ai 6 mesi per lanciare una nuova feature contro le due settimane medie necessarie agli innovatori. Ancora, i clienti gestiti da un dipendente a tempo pieno sono 1000 per una banca contro i 2500 per le digital challenger.

La buona notizia è che le banche tradizionali lo hanno interiorizzato e stanno lavorando per diventare più FinTech.

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