24 settembre, 2021

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Scritto da: Redazione Opyn

Il Fondo di Garanzia: i vantaggi per imprese (e banche) anche nel post Covid


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Ne abbiamo sentito parlare diffusamente nell’anno e mezzo della pandemia. Il Fondo di Garanzia è stato lo strumento che ha consentito alle banche di erogare rapidamente i crediti di emergenza alle pmi in difficoltà. Scopriamo nel dettaglio come funziona, a chi si rivolge e quali vantaggi offre per le imprese.

Fondo di Garanzia: ne abbiamo sentito parlare in maniera compulsiva almeno dal giugno 2020, da quando cioè sono state attivate dal Decreto Liquidità le misure straordinarie per le imprese colpite dal Covid, che saranno in vigore fino alla fine del 2021. In sostanza si tratta di un’iniziativa dello Stato per sostenere le piccole e medie imprese italiane, agevolando il loro accesso al credito. Offre alle aziende che rispettano certi requisiti la possibilità di contare sulla garanzia statale: il che significa che in caso di insolvenza dell’impresa, la banca è garantita e sarà lo Stato a restituirle l’ammontare erogato. Attenzione: il rischio di insolvenza rimane in capo all’impresa, è la banca a esserne sollevata. Ma questo genera un vantaggio anche per le imprese, perché abbatte i rischi per le banche il che dovrebbe rendere meno rigidi i loro criteri di accesso al credito.

Forse però non tutti sanno che il Fondo di Garanzia è uno strumento agevolativo che funziona anche al di fuori di periodi emergenziali come quello attuale. E questa è un’informazione di cui non necessariamente le aziende sono a conoscenza: accedere al Fondo di Garanzia può aiutare a ottenere credito in maniera più semplice e a condizioni vantaggiose.

Obiettivo di questo articolo è dunque quello di fornire una rapida guida al Fondo di Garanzia, per le imprese che ne vorranno usufruire anche a partire dal 2022, specificando come funziona, a chi è rivolto e come si può richiedere l’accesso.

Che cos’è il Fondo di Garanzia

In dettaglio si tratta della concessione di una garanzia automatica – ovvero senza alcuna valutazione del merito di credito da parte del gestore del fondo – del 90% per i prestiti fino a 30mila euro e fino 15 anni. I beneficiari sono le PMI e le persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, i soggetti che esercitano alcune delle attività ausiliarie dei servizi finanziari (i broker) e delle attività assicurative (agenti e subagenti di assicurazione) e gli Enti non commerciali, compresi gli Enti del terzo settore e gli Enti religiosi civilmente riconosciuti.

Esiste anche una garanzia dell’80% per finanziamenti fino a un importo massimo di 5 milioni di euro per singolo beneficiario su operazioni finanziarie della durata massima di 8 anni.

Grazie a questi sussidi (l’attivazione di 280 miliardi per le domande di moratorie; 191 miliardi per le richieste al Fondo di Garanzia e 28 miliardi di prestiti con la Garanzia Italia di Sace), a fine 2020, per la prima volta in nove anni, lo stock di credito bancario è aumentato di 42 miliardi di euro a 750 miliardi (dopo essere sceso di circa un quarto dal 2009).

A chi è rivolto il Fondo di Garanzia

Possono accedere al fondo le PMI, comprese quelle artigiane, in possesso dei parametri dimensionali previsti dalla disciplina comunitaria in vigore: indicativamente, non devono avere più di 250 dipendenti e non devono superare i 50 milioni di euro di fatturato annui. L’accesso è possibile per le aziende di qualsiasi settore a eccezione, a oggi, dei cosiddetti “settori sensibili” esclusi dall’Unione Europea, che sono: Agricoltura, Pesca, Trasporti, Industria automobilistica, Industria delle costruzioni navali, Industria delle fibre sintetiche, Industria carboniera Industria siderurgica.

Più nel dettaglio, esistono delle eccezioni per le imprese agricole: alcune di queste (a titolo esemplificativo: le attività di servizi connessi all’agricoltura, la caccia e la cattura di animali per allevamento, la silvicultura e l’utilizzazione di aree forestali) non sono considerate agricole in base alla normativa del Fondo e possono perciò beneficiare della garanzia diretta. Tutte le altre possono però avvalersi della controgaranzia rivolgendosi ad un Confidi che opera nei settori agricolo, agroalimentare e della pesca, il quale, a sua volta, potrà rivolgersi al Fondo Centrale di Garanzia per ottenere la controgaranzia.

Infine, da un punto di vista territoriale, possono accedere alla garanzia tutte le imprese situate sul territorio nazionale. Tuttavia, le imprese che hanno sede legale o unità locale in Toscana e Lazio possono beneficiare esclusivamente della controgaranzia (ovvero, come le imprese agricole, dovranno chiedere la garanzia per la richiesta di credito a un Confidi).

Vantaggi: perché fare domanda per l’accesso al Fondo di Garanzia?

Perché è la migliore garanzia su cui si possa contare nella richiesta di credito. Accedere al fondo significa avere lo Stato italiano come garante, avendo perciò la concreta possibilità di ottenere finanziamenti. Il vantaggio è sia per l’impresa, che sfrutta una corsia preferenziale per l’accesso al credito, sia per la banca, la quale abbatte il rischio con un garante come lo Stato e potrà concedere il credito più agevolmente.

Come funziona il Fondo di Garanzia

È possibile calcolare l’accesso ai requisiti richiesti tramite gli ultimi due bilanci o dichiarazioni fiscali. Tuttavia, la domanda vera e propria viene effettuata tramite la banca a cui si chiede il finanziamento. In tempi rapidi la richiesta verrà esaminata: in questa sede, il Gestore può richiedere alla banca eventuali informazioni integrative ritenute necessarie per il completamento dell’esame. Una volta terminata questa fase di istruttoria, il Gestore del Fondo comunicherà sia alla banca sia al cliente l’esito della richiesta. Se positivo, l’accesso al credito per l’impresa sarà garantito dallo Stato per un massimo del 90% della somma richiesta, seguendo le regole di applicazione straordinaria attuali. In questo modo aumentano considerevolmente le possibilità di accesso al credito ed è possibile ridurre il costo totale del credito.

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