4 gennaio, 2022

8 min di lettura

Scritto da: Ivan Pellegrini

La chiave del successo di Opyn? Il capitale umano

Nel 2021 il Fintech ha raggiunto numeri esorbitanti. In questa crescita si inserisce anche Opyn, che ha superato tutti gli obiettivi prefissati per l'anno appena concluso. Ci siamo riusciti grazie ad una grande capacità di execution, uno stato costante di tensione al risultato, un approccio “fail fast” tipico delle startup. Ma non solo: tutto questo non sarebbe stato possibile senza il lavoro di squadra, il vero ingrediente magico di questa ricetta vincente

A cura di Ivan Pellegrini, Co-Founder & CEO di Opyn

Il 2021 è stato un anno senza precedenti: per il Fintech e per Opyn. Il settore ha realizzato numeri da capogiro in termini di ecosistema e raccolta di capitali, di fatturato e di apertura verso gli incumbent (il 69% degli incumbent ha già collaborato in qualche forma con startup o PMI Fintech ma lo spazio per crescere è ancora enorme, in quanto la spesa complessiva in collaborazioni è di appena 263,8 milioni). Nel segmento del lending l’Italia ha erogato negli ultimi 12 mesi una cifra vicina ai 2 miliardi di euro, secondo i dati di Italia FinTech. Si tratta di un record assoluto e reso possibile dall’accelerazione che la particolare situazione pandemica ha impresso alla digitalizzazione.

Quanto a Opyn, non abbiamo solo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati ma li abbiamo ampiamente superati. In termini di erogato che a dicembre 2021 è ammontato a 392 milioni, con un aumento del 422% anno su anno e in termini di Pmi finanziate: ben 1275 in tutto il 2021. Non è un risultato scontato e non lo è soprattutto per un’azienda giovane come la nostra, che in quanto innovativa e tecnologica è in fase di sviluppo e dunque di forte investimento.

Come ci siamo riusciti? Grazie ad un’enorme capacità di execution e tenendo sempre alto il livello di guardia, uno stato costante di tensione positiva che aiuta a non perdere di vista l’obiettivo. Si tratta di capacità che sono molto poco tecniche, ma rientrano piuttosto nell’alveo delle soft skill.

Execution e tensione

La capacità di execution è ciò che definisce il successo di un manager. Significa mettere in pratica ciò che si è pianificato, entrare nelle attività con profondità e spirito critico e trasferire questo modo di fare a chi lavora quotidianamente con lui. Questo implica anche che ci si occupi e preoccupi anche dei dettagli, di cose che appaiono insignificanti ma che invece possono fare la differenza tra il successo e il fallimento.

Questa capacità consente di rimanere in contatto reale con le persone che lavorano all’interno di un’organizzazione e la fa funzionare in maniera fluida ed efficiente.

Il concetto di execution però è strettamente legato a quello di tensione: serve un giusto grado di stress per portare avanti un progetto e farlo nel modo ottimale. Questa tensione è ciò che consente di abbattere le barriere che frenano il cambiamento e che rappresentano il maggiore ostacolo al raggiungimento degli obiettivi.

Fail fast per raggiungere gli obiettivi presto ed efficacemente

Abbiamo da sempre e avremo sempre un approccio da startup: come si dice nella Silicon Valley, l’approccio è “fail fast”. Ovvero procedere per prove ed errori, sperimentando sul campo ogni nuova idea o progetto e abbandonando rapidamente quelle che non funzionano o che non corrispondono alle richieste del mercato. È un processo di miglioramento continuo che ci aiuta ad alzare sempre un po’ di più l’asticella e che ci ha portato fin qui. Ed è la strada che percorreremo per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi: dai 16 milioni stimati di fatturato 2021 (quadruplicato rispetto al 2020) ci prefiggiamo il target di 100 milioni a tre anni, con numeri di redditività importanti e volendo prestare all’economia reale una cifra che raggiunga il miliardo.

Nel 2015 quando tutto questo è iniziato, nessuno lo avrebbe ritenuto possibile.

Il valore che sta sopra tutti gli altri: il capitale umano

Da parte mia, come Amministratore Delegato di Opyn, ogni giorno vado in ufficio, non per lavorare o adempiere a un contratto, ma per realizzare qualcosa di nuovo e cambiare un po' questo mondo a volte troppo lento e a volte anche sbagliato. Il mio approccio a questa partita è quello di essere un giocatore e in quanto tale desidero stare sempre in campo insieme al resto della squadra. E la squadra è il vero ingrediente magico di questa ricetta vincente. Il famoso capitale umano che è ciò che alla fine dà sostanza ai sogni.

Ma mentre sogniamo, non dobbiamo smettere di tenere i piedi saldamente a terra e la mente concentrata sulla prossima sfida, pensando a quello che non siamo riusciti a fare rispetto a quello che abbiamo fatto.

In una realtà come la nostra stiamo sempre a rincorrere qualcosa: il prossimo accordo, la prossima collaborazione, una nuova tecnologia e la velocità che dichiariamo è davvero il modo in cui affrontiamo le sfide in Opyn, è nel nostro DNA ed è la chiave dei nostri successi.

Alle persone che lavorano per me chiedo due cose (e credo siano alla base del successo di ogni azienda o progetto):

  • Non sottovalutate mai limportanza del feedback, deve essere realistico ma sempre costruttivo. Diffidate di chi vi dice che va sempre tutto bene, lo fa per pigrizia.
  • Siate sinceri, mostrate senza paura le vostre debolezze, riconoscete i vostri errori e dite sempre ciò che pensate.

Ora non ci resta altro che fare meglio, non ci sono altre strade da percorrere. Guarderemo con spirito critico a quello che abbiamo sbagliato, sforzandoci di non commettere gli stessi errori e punteremo sempre più in alto, tendendo a mente che la chiave del successo è trovare l’entusiasmo tutti i giorni e avere a cuore il risultato.