31 gennaio, 2017

8 min di lettura

Scritto da: Redazione Opyn

BorsadelCredito.it: storia della start up che portò in Italia il p2p lending alle PMI

Racconto della genesi di un’idea e della sua trasformazione in impresa

Tre amici che volevano cambiare il mondo – e che insieme ci sarebbero riusciti. Inizia proprio così – come il testo di una canzone – la storia di BorsadelCredito.it.

Anno 2012, Milano. Sono le coordinate precise, il punto nel tempo e nello spazio da cui comincia a dipanarsi la trama. Anche se in realtà c’era qualcosa anche molto prima e molto più a Sud.

Alessandro Andreozzi e Ivan Pellegrini – a cui si aggrega presto anche Antonio Lafiosca – hanno meno di trent’anni quando si incontrano in Accenture: il primo ingegnere, gli altri due economisti. Sono arrivati da Latina, Bari, Matera, almeno dieci anni prima, ciascuno con la sua valigia piena di sogni da realizzare e mille idee per la testa.

Fanno i consulenti per le banche: in sostanza, propongono progetti volti a rendere più efficienti le piattaforme di erogazione del credito delle PMI. Progetti che vengono anche accolti con un certo entusiasmo, ma che poi finiscono per arenarsi: nessuno dedica le energie necessarie e in fondo non esistono, dentro le banche, competenze in grado di proseguire nella gestione autonoma dell’aspetto digitale.

È un ambiente ancora ingessato in schemi obsoleti e ostile alle novità. Ma proprio in questo contesto arriva l’insight, la lampadina che si accende e che ti fa apparire le cose in modo diverso da come le avevi sempre percepite. In quegli anni emergevano con impeto (ex) start-up come MutuiOnline, che si basava sulla disintermediazione grazie a Internet di un prodotto che più bancario non si può: il mutuo per la casa, appunto.

Allora perché non creare uno strumento digitale completamente online e friendly e che consentisse alle imprese di trovare credito in maniera alternativa?

Il tema è avvincente e comincia ad animare sempre più le discussioni tra i tre startupper – che ancora non sono neppure ben consapevoli di dove li porterà questa avventura. Un po’ per gioco, un po’ per mettersi alla prova iniziano uno studio di fattibilità: la cosa funziona, almeno sulla carta. E già mettere su carta un’idea che come ogni idea dirompente può apparire assurda ai più – è un successo. Trasformarla in azienda è l’obiettivo successivo.

Ne iniziano a parlare con colleghi e con amici che drizzano le orecchie: il progetto è interessante, ha una sua logica.

La scintilla è accesa e la miccia innescata: i tre non si fermeranno più. La base operativa è casa di Ivan o, più precisamente, una cameretta destinata a un bambino che ancora è di là da venire. Diventa un centro operativo di sere e nottate infinite e sabati e domeniche. Non è il box a Los Altos di Steve Jobs ma ci si avvicina molto – non fosse altro che per il disordine generato dall’impeto creativo e dall’entusiasmo. Il modello prende forma pian piano, si procede per tentativi ed errori, in maniera quasi artigianale, come amano ripetere i fondatori, e si affina sempre più, in quella cameretta. Con tutto l’ambiente circostante che pare fare il tifo come allo stadio perché il progetto vada in porto: le famiglie, i datori di lavoro e infine i finanziatori – Family&friends – che forniscono la prima iniezione di capitale. Arriva a fine del 2012: è la benzina per avviare il motore, vengono costituite le società che daranno sviluppo al progetto con il brand BorsadelCredito.it.

I tre lo ricordano come il momento più delicato in assoluto: a quel punto era necessario trovare una squadra e con una società che era ancora a uno stadio di sviluppo embrionale, poco più di un prototipo, senza brand, senza raccolta, portare a casa competenze, persone che puntino tutto e scommettano insieme a te è complesso. Ma la fortuna aiuta gli audaci e anche i fondatori di BorsadelCredito.it non negano l’apporto del “caso” alla buona riuscita della loro impresa: la fortuna, d’altronde, c’è sempre nei racconti di chi fa business ed è l’alea che spesso cambia i destini di chi impegna tutte le sue energie per realizzare le sue idee.

Le persone giuste arrivano più in fretta del previsto: una squadra giovane, che sarebbe durata nel tempo, con una solida preparazione accademica e voglia di mettersi in gioco. Passano ancora pochi mesi e arriva l’ultima grande decisione che sancisce il punto di non ritorno per i neo imprenditori: il grande salto, l’addio ad Accenture con qualche rammarico e un po’ di timore, ma tanta fiducia in quello che sarebbe stato.

Impegno, fortuna, fiducia: sono questi in fondo gli ingredienti di una buona start-up e qui ci sono tutti, senza dubbio.

La squadra è pronta a partire. Al nutrito gruppo di Millennials che la compongono si è aggiunto dal principio anche Angelo Daniele Blancato: più di venti anni di esperienza nel mondo della finanza, ex vice direttore centrale in Banca Woolwich ed ex amministratore delegato in Banca Profilo, ha una laurea in fisica cibernetica e una passione smodata per i giovani che non si pongono limiti. Lui li aiuta a trovarli quei limiti, quando è necessario, in nome dell’equilibrio. Angelo è oggi presidente e figura di spicco di BorsadelCredito.it.

La prima release della piattaforma è operativa a fine settembre 2013. Gli ultimi dettagli erano stati definiti su una spiaggia nei pressi di Latina, in pieno Ferragosto. BorsaddelCredito.it è all’inizio un portale di brokeraggio per le banche. L’avvio procede tra alti e bassi, periodi di euforia e momenti bui, fino a quella che sarà la scelta veramente vincente. Un secondo insight, che aiuta a orientare il business verso quella che sarà la sua destinazione finale.

La lampadina stavolta si accende a Natale del 2014: ci vuole la mente sgombra per pensare out of the box, ed è proprio in quei giorni di ozio creativo che arriva l’idea di cambiare modello di business. Basta fare brokeraggio per le banche, si vira verso il P2P lending.

Gennaio 2015: inizia una nuova fase frenetica di lavoro e tre mesi dopo la squadra è pronta per chiedere l’autorizzazione a operare a Banca d’Italia. Ad agosto tutto è pronto per avviare la nuova attività: da una parte c’è la ragionevole certezza di un ok da Bankitalia, dall’altra l’impegno del venture capitalist P101 a erogare un’importante iniezione di capitale.

Un passaggio fondamentale non solo per il reperimento di capitali freschi – senza dubbio necessari – ma anche per il riconoscimento che arriva dall’esterno, la sensazione fisica di avercela fatta.

E poi i traguardi si susseguono: il primo investimento di un prestatore, il primo prestito diretto a una PMI, l’emozione di veder rientrare le prime rate, il primo milione di erogato.

La sensazione fisica di avercela fatta può essere persino paralizzante: lo ricordano tutti, con un sorriso beffardo, il momento della prima telefonata al centralino. Un trillo che rompe l’aria, talmente inatteso da bloccare tutti: fermi a guardare la “cornetta digitale” e a non riuscire a cliccarla.

Sono passati molti mesi da quel trillo. Oggi BorsadelCredito.it ha 17 dipendenti, un brand che si sta consolidando, una piattaforma proprietaria dotata di intelligenza artificiale per fare matching tra domanda e offerta, otto milioni di erogato, siede nei tavoli dove si decide di P2P lending in Italia e in Europa e appare spesso sui media.

E ha, soprattutto, tanti progetti in pipeline per il 2017: il più importante prevede l’accesso degli istituzionali nel panel degli investitori e con esso la rimozione dell’ultimo ostacolo a un vero boom per il mercato dei prestiti digitali alle imprese nel nostro Paese. Un Paese dove – si sente dire spesso – fare impresa è difficile per i vincoli burocratici, la tassazione eccessiva, per gli scarsi incentivi e la mancanza di supporto. Ma dove storie come quelle di BorsadelCredito.it esistono e accendono la speranza che non tutto sia perduto. Storie come queste devono essere, anzi, il punto da cui ripartire.