13 settembre, 2013

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Scritto da: Redazione Opyn

“Credito rigido”: il nodo del rapporto banca-impresa

I dati sul credito alle imprese migliorano sempre con un leggero ritardo temporale rispetto all’economia reale. Lo abbiamo spiegato parlando degli indici positivi di Banca d’Italia e ISTAT di pochi giorni fa, che ci comunicano il superamento della fase più acuta della recessione.

Le aziende italiane avvertono tuttavia difficoltà ad accedere al credito e percepiscono ancora una mancanza di disponibilità da parte delle banche a sostenere la ripresa. Questo è ciò che uno studio di SWG mette in evidenza: su un campione di 1.500 imprenditori contattati, più della metà ha percepito un irrigidimento nell’apertura di linee di credito a favore delle PMI.

D’altro canto, le banche stanno facendo i conti con le sofferenze e gli incagli accumulati in questi ultimi anni. Ed è in questi frangenti che si sente il bisogno di far evolvere questi modelli di business, per gestire in maniera più efficiente il rapporto banca-impresa.

A tal proposito Alessandro Profumo, presidente di MPS, sintetizza le responsabilità degli istituti di credito e degli imprenditori in una dichiarazione raccolta dall’agenzia di stampa Radiocor:

“Noi (banchieri, ndr) abbiamo fatto più danni dicendo dei si’ a chi dovevamo dire di no piuttosto che il contrario”. Alessandro Profumo presidente di Banca Mps parla del credito concesso alle imprese ricordando la sua più che ventennale esperienza nel settore. “Troppe imprese hanno fatto il passo più lungo della gamba; dobbiamo imparare tutti a discriminare meglio tra aziende che ce la possono fare nonostante le difficoltà finanziarie e altre che non ce la possono fare”

Le banche devono essere più attente agli impieghi che fanno “per non disperdere una ricchezza della comunità”.

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