3 settembre, 2015

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Scritto da: Redazione Opyn

Risparmi: c’è voglia di investirli nell’economia reale

Presteresti soldi alle imprese?”. Con questa domanda nelle scorse settimane abbiamo chiesto agli utenti di BorsadelCredito.it e di questo blog cosa ne pensano della possibilità in investire i propri risparmi nelle aziende italiane.

In un momento in cui stiamo per lanciare il primo servizio di Peer-to-Peer lending per le imprese in Italia (le aziende potranno essere finanziate in 3 giorni, grazie ai capitali prestati da chi vuole investire i propri risparmi, con ottimi ritorni), volevamo capire quali sono le abitudini degli italiani nella gestione dei risparmi con gli attuali strumenti di investimento e quali opportunità o rischi intravedono in questa nuova possibilità data dalla Sharing Economy.

Al sondaggio hanno risposto numerosi utenti, che si sono dimostrati affascinati dalla possibilità di investire nell’economia reale e interessati all’opportunità di avere dei buoni ritorni.
Di seguito abbiamo analizzato in dettaglio le evidenze del sondaggio.

Gestione degli investimenti. Parola d’ordine: autonomia

Considerando che il 33.7%  dei soggetti ha dichiarato di ritenersi  esperto, molti sembrano essere notevolmente interessati a gestire il proprio denaro in prima persona e in maniera trasparente e disintermediata.
Oltre ¼ degli intervistati ha dichiarato che è molto importante gestire proattivamente i propri investimenti, senza delegare troppe decisioni.

Di conseguenza viene ritenuto mediamente «non decisivo» il supporto ricevuto da soggetti quali banche,  promotori finanziari, amici o conoscenti, o altri  professionisti o soggetti esterni,  per ottenere consigli su come investire i risparmi.

La voglia di investire con trasparenza nell’economia reale

Un dato significativo che emerge è la volontà dei potenziali prestatori coinvolti nella ricerca di credere nell’economia reale supportando direttamente le imprese italiane (il 30.8% lo ritiene un fattore molto importante).

Sostenere l’economia reale vuol dire mettere in moto un circolo virtuoso economico che avvantaggia non solo le imprese, ma tutti gli italiani. Ma vuol dire anche sostenere dei progetti di crescita concreti.

In quest’ottica è molto importante, per chi investirà i propri risparmi, sapere concretamente a chi saranno «prestati» questi capitali. Per quasi il 30% degli intervistati il tema della «trasparenza» è decisivo in un investimento come quello possibile sulle piattaforme di P2P, diversamente da quanto succede quando si affidano i propri risparmi alle banche e al risparmio gestito.

La ricchezza di informazioni servirebbe a mitigare i timori sull’uso improprio del denaro sulla piattaforma da parte di chi lo richiede (il 24% dei soggetti pensa che ci sia un rischio di uso fraudolento del denaro investito).

L’importanza della diversificazione

Per chi investe è molto importante diversificare l’investimento (per il 40,4% degli intervistati è un fattore fondamentale).

La diversificazione come strategia di mitigazione del rischio è essenziale per chi si dimostra essere molto attento ai classici rischi che gli investimenti possono comportare, come andare incontro a bassi tassi di rendimento o addirittura perdere una quota del capitale investito.

Risulta invece molto apprezzata (dal 37% dei soggetti) la possibilità di investire i propri risparmi senza alcun tipo di vincolo, con la libertà di smobilizzare l’investimento in qualsiasi momento.

Ritorni attesi: grande fiducia nel Peer to Peer lending

Analizzando invece il ritorno che il prestatore ipotizza di ricevere investendo nel P2P, la percentuale attesa si aggira tra il 4% – 9%, in linea con l’effettivo guadagno stimato per gli investimenti con questo particolare sistema.

Da un lato  quindi il soggetto si mostra molto attento alla  diversificazione del rischio, ma nello stesso momento pare essere estremamente fiducioso rispetto alla percentuale dei guadagni.