24 settembre, 2019

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Scritto da: Redazione Opyn

La filiera dei trasporti sceglie il FinTech: tassi di adesione oltre il 70% per l’esperimento di Italmondo con BorsadelCredito.it

A un anno e mezzo dal lancio del prodotto studiato per i padroncini, il bilancio è più che positivo. Gli importi finanziati variano da 5mila a 60mila euro al mese e il transato complessivo cresce costantemente, a segnalare la fidelizzazione dei fornitori che hanno anche investito la nuova liquidità in investimenti e crescita. Della strada compiuta e delle prossime evoluzioni, abbiamo parlato con Giuseppe Di Stasi, Group HR, Administration & Control Director di Italmondo

L’adesione dei nostri fornitori è stata del 70% a Milano e del 95% a Torino, i due territori su cui abbiamo scelto di iniziare a operare insieme a BorsadelCredito.it. E, ciò che è più importante, i trasportatori non si sono limitati a rivolgersi al FinTech una sola volta, ma si sono fidelizzati aumentando costantemente l’importo finanziato”. A dirlo a BorsadelCredito.it è Giuseppe Di Stasi, Group HR, Administration & Control Director di Italmondo, leader nella logistica in Italia, con clienti come Nespresso, Disney, Dalani (Westwing). Italmondo è la società che, per prima, ad aprile 2018, ha deciso di utilizzare il prodotto che BorsadelCredito.it ha studiato per finanziare la filiera dei “padroncini”, piccoli trasportatori che si occupano delle consegne nell’ultimo miglio.

I primi numeri citati da Di Stasi descrivono un’accoglienza particolarmente positiva da parte del suo mercato di riferimento che è costituito da una flotta composta da oltre un centinaio di imprese, micro o piccole, a gestione prevalentemente familiare – come d’altronde sono la maggior parte (58mila) delle 90mila società operanti nel settore, secondo i più recenti dati dell’Albo dei Trasportatori.

Le piccole imprese, non è un mistero, sono le più penalizzate nell’accesso al credito dalle banche tradizionali, in un contesto di credit crunch che appare ormai strutturale: secondo l’ultimo report di Banca d’Italia a giugno 2019 il credito alle imprese (società non finanziarie) ha registrato un calo anno su anno dello 0,9%, peggiorando il – 0,2% del mese precedente. E nel 2018 erano già mancati all’appello circa 50 miliardi di euro, per le PMI (circa -6%). 

Per il settore della logistica il prodotto studiato da BorsadelCredito.it prevede l’anticipo di fatture di norma pagate tra 60 e 90 giorni, in un tempo medio di tre giorni, ovvero il tempo strettamente necessario affinché la FinTech completi la sua classica procedura di screening per valutare l’idoneità dell’azienda al prestito. Rileva, innanzitutto, che un’impresa tradizionale come Italmondo abbia creduto in un’idea così innovativa.

Siete stati tra le prime industrie tradizionali in Italia a credere nella finanza alternativa e a fare un accordo con una FinTech. Che tipo di accoglienza avete registrato tra i vostri fornitori? C’è stata apertura da parte dei padroncini a questo nuovo modo di fare credito oppure si è dovuta abbattere qualche barriera culturale nei confronti del FinTech?

All’inizio, visto anche il particolare target, c’è stata curiosità accompagnata da un sano distacco. Abbiamo dunque organizzato una serie di incontri con i rappresentanti di BorsadelCredito.it per spiegare le specifiche del prodotto ai nostri fornitori. La barriera di diffidenza è caduta, soprattutto sulla base dei conti sulle differenze di oneri finanziari rispetto ai canali finanziari tradizionali. Tra coloro che hanno aderito abbiamo registrato anche una certa fidelizzazione, nel senso che chi ha mostrato la prima apertura, ancora sta usando lo strumento. Hanno trovato interessante, nel momento in cui è stata anticipata la prima fattura, la disponibilità immediata della cassa trimestrale, che è stata utilizzata anche in investimenti, per esempio nell’acquisto di nuovi mezzi.

Quale elemento in particolare è riuscito a fare breccia e ha convinto queste imprese familiari a tentare questa forma alternativa di credito?

Il panorama di necessità era vario: c’era chi aveva difficoltà a farsi finanziarie dal sistema tradizionale, ma qualcuno ha aderito semplicemente per le migliori condizioni offerte. La rapidità è stata un elemento focale. Le imprese sono state positivamente colpite dall’immediatezza dello strumento, dall’esperienza digitale che consentiva, per esempio, di autorizzare tutto via sms e dalla possibilità dunque di risparmiare tempo e produzione di documenti per quelle esigenze burocratiche che di solito accompagnano questo genere di finanziamenti.

Parliamo un po’ di numeri: quante adesioni avete registrato? Qual è l’importo medio del finanziamento richiesto?

Innanzitutto, il panorama di fornitori è molto vario. Tra i padroncini con un solo mezzo, la richiesta si è limitata a 5mila euro al mese di fatture. Tra le società più strutturate, con parchi di 8-10 macchine, i volumi sono arrivati a 50-60mila euro mensili. Complessivamente, abbiamo registrato un tasso di adesione del 70% sulla sede di Arluno e del 95% sulla nostra filiale di Torino (dove però il 5% non fa ricorso al credito bancario in generale, quindi potremmo parlare di adesione totale). Siamo partiti con Milano e Torino perché sono le piazze più rilevanti per il nostro business e perché le necessità dei fornitori erano le più importanti. Ma intendiamo estendere anche alle altre regioni in cui operiamo.

Se dovessimo fare un bilancio a un anno e mezzo dal lancio, quali direbbe che siano i vantaggi concreti che ha tratto Italmondo, e di conseguenza la filiera, da questa collaborazione con BorsadelCredito.it?

Il principale è stato, come atteso, il miglioramento del circolante: in media i fornitori erano pagati a 30 gg e poi adesso da 60 a 90 giorni. Oggi, Italmondo continua a pagare con quelle tempistiche ma i padroncini, grazie all’anticipo che fornisce BorsadelCredito.it incassano entro le 48 ore dalla presentazione della fattura, dal momento in cui essa viene convalidata da noi e trasmessa alla FinTech. Dal nostro punto di vista, inoltre, abbiamo apprezzato la semplicità e la snellezza della procedura quando abbiamo avuto la necessità di segnalare non conformità di fatture a BorsadelCredito.it: è stato più efficace di qualsiasi rapporto con una banca. Questa è stata una sorpresa positiva.

Dal punto di vista del CFO, la conoscenza a 360° di tutte le opportunità presenti sul mercato sul fronte del credito è quanto mai importante in un momento storico in cui il generale credit crunch non molla la presa soprattutto per le PMI. Crede che altre grosse aziende, anche di altri settori, debbano sperimentare queste forme di finanziamento se vogliono far evolvere la loro filiera?

Abbiamo molto apprezzato la capacità di BorsadelCredito.it di studiare attentamente capacità, rischi e dinamiche del nostro settore e di strutturare un prodotto che fosse cucito addosso a queste caratteristiche. Si tratta di un know how che può essere senza dubbio applicato ad altre filiere e che comporta un notevole accorciamento delle distanze tra cliente e istituto bancario.