25 novembre, 2019

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Scritto da: Redazione Opyn

La finanza alternativa vola per le PMI. I numeri e le prospettive secondo il Polimi

Secondo l’ultimo report dell’Università milanese, l’erogato delle piattaforme di social lending è raddoppiato rispetto all’anno scorso. E intanto continua la contrazione del credito bancario. Sono questi segnali sempre più positivi per lo sviluppo della finanza alternativa

È stato presentato giovedì scorso, 21 novembre, a Milano il 2° Quaderno di Ricerca su “La Finanza Alternativa per le PMI in Italia”, dell’Osservatorio del Polimi. Secondo cui da luglio 2018 a giugno 2019 la finanza alternativa ha erogato alle PMI 3 miliardi di euro, rispetto ai 2,3 miliardi dell’anno precedente.

Con vantaggi sia “nei tempi e costi di accesso al capitale e sia in termini di possibilità di incrementare la propria competitività e ottenere vantaggi non solo in termini di maggiore inclusione e diversificazione delle fonti, ma anche di accresciute competenze manageriali, visibilità sul mercato, maggiori opportunità di investimento”, così ha commentato l’autore del report, il professor Giancarlo Giudici.

La finanza alternativa cresce mentre il credito bancario continua a diminuire. Ci sono due numeri a suffragare il test: il primo è lo SME Access to Finance Index del Fei, l’indice che misura la facilità di accesso al capitale per le PMI nell’Unione Europea. L’Italia nel 2018 è scesa dal 17esimo al 19esimo posto. D’altronde l’ultima Survey on the Access to Finance of Enterprises in the Euro area della Bce  rileva che le PMI con bilanci in contrazione e debito in aumento sono oltre il 7%, contro una media europea del 3%. Inoltre solo il 12% (contro il 17% di un anno fa) riscontra maggior disponibilità da parte delle banche a erogare credito; mentre il 27% segnala un maggior interesse richiesto, contro il 14% che lo indicava un anno fa. 

Per tornare al report del Polimi e ai risultati, per il lendingl’Università milanese indica che le piattaforme hanno erogato 156,3 milioni al 30 giugno 2019, supportando circa 350 aziende (non individuali). La raccolta dell’ultimo anno è stata superiore dell’88% rispetto a un anno prima. Le piattaforme di invoice trading sono riuscite a erogare 1,5 miliardi di euro, di cui oltre 900 milioni nell’ultimo anno, con un aumento del 91%. 

Per entrambi i segmenti e per quanto già detto, le prospettive sono molto positive. E inizia a farsi strada anche il direct lending. Non esistono al riguardo stime precise, ma a oggi le PMI italiane potrebbero aver ottenuto da fondi specializzati intorno ai 30 milioni. 

Piccoli importanti passi per affrancarsi dalle banche che non sono più in grado, come testimoniano i numeri, di soddisfare le esigenze di credito delle aziende italiane. 

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