26 marzo, 2019

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Scritto da: Redazione Opyn

FinTech 2.0: il settore che si avvia alla maturità punta sui casi di special finance

Da Kabbage che finanzia i negozi USA che si riforniscono su Alibaba, a BorsadelCredito.it che ha sviluppato linee di credito dedicate ai venditori di Amazon e alla filiera dei trasportatori di ultimo miglio di Italmondo, fino ai casi di Illimity e Satispay: ecco le nicchie dove l’innovazione può conquistare nuove quote di mercato

La maturità verso cui si avvia il P2P lending chiama il settore a nuove importanti sfide. Il 2019 è stato definito, per esempio da Deloitte (ne abbiamo parlato qui) come l’anno della verità, in cui si farà selezione tra i soggetti che operano nel mercato e in cui a vincere saranno quelli che sapranno competere su temi come l’esperienza d’uso offerta agli utenti e la capacità di presidiare nicchie poco o per nulla servite. Dunque, sempre più non sarà il prezzo a fare la differenza, ma la qualità della proposta per quei target che sono sempre più trascurati dagli operatori tradizionali.

E questo vale a maggior ragione se si stende lo sguardo a tutto il FinTech, che si trova a dover realizzare una vera e propria missione: sviluppare casi di special finance e occupare quello spazio di domanda esistente ma non considerato dalle banche. Un esempio classico è proprio quello dei piccoli prestiti alle PMI, che è alle origini della stessa fondazione di BorsadelCredito.it: secondo KPMG c’è una domanda inevasa di almeno 50 miliardi di euro in prestiti sotto i 100mila euro che sono vitali per le microimprese ma che per le banche tradizionali sono un costo in quanto non producono alcun margine. Una piattaforma innovativa che opera nel peer-to-peer lending, riesce invece a erogare queste piccole somme, grazie alla struttura snella e specializzata, alla disintermediazione e alla tecnologia, che consentono di abbattere i costi.

Là dove le banche non arrivano

Il tema delle nicchie sta diventando dominante. Negli USA Kabbage, che eroga credito alle PMI, ha di recente sviluppato un prodotto che finanzia chi fa acquisti sul portale Alibaba: il servizio si chiama Pay Later Program ed è dedicato alle imprese yankee che comprano all’ingrosso presso l’e-commerce cinese. Queste possono scegliere di chiedere a Kabbage, sulla cui piattaforma vengono reindirizzate direttamente da Alibaba, prestiti fino a 150mila euro a un tasso dell’1,25% al mese (un livello che risulta competitivo anche rispetto a prodotti di credito tradizionali). Non solo: il potente algoritmo di machine learning di Kabbage è in grado di analizzare, senza intervento umano, l’affidabilità creditizia del richiedente e approvare la richiesta in dieci minuti. Un chiaro esempio di come l’innovazione sia in grado di aprire mercati che resterebbero in alternativa inesplorati, in quanto una banca tradizionale non avrebbe nessuna possibilità di arrivarci.

Gli esempi di applicazioni possibili sono molteplici, anche in Italia.

La stessa BorsadelCredito.it ritiene che lo sviluppo di casi di special finance sarà una delle più importanti direttrici del prossimo sviluppo.

Le nicchie di BorsadelCredito.it

L’ultimo progetto di nicchia che il portale ha realizzato è a favore dei seller italiani di Amazon: in sostanza BorsadelCredito.it offre linee di credito ai venditori che operano sul portale di e-commerce da almeno tre mesi. Grazie ai prestiti erogati nei tempi rapidi del P2P lending, i venditori hanno la possibilità di aumentare le scorte di magazzino e pagare i fornitori al giorno zero, ottenendo condizioni migliori di acquisto e migliorando i propri margini. BorsadelCredito.it legge i dati del richiedente tramite API grazie a un’app sviluppata in-house e li mixa ai tradizionali parametri utilizzati per l’emissione del giudizio di solvibilità.

Anche qui gli ingredienti vincenti sono: innovazione di prodotto, user experience moderna e veloce, personalizzazione sulla base delle esigenze dell’utente.

Nel 2018 BorsadelCredito.it aveva invece stretto un accordo con Italmondo S.p.A., leader nella logistica in Italia, con clienti come Nespresso, Disney, Dalani (Westwing), con l’obiettivo di finanziare i “padroncini”, piccoli trasportatori che si occupano delle consegne nell’ultimo miglio per conto del vettore milanese.

Nel mondo della logistica i pagamenti avvengono di norma a 90 giorni, all’interno della virtuosa filiera Italmondo sono ridotti a 30/45 giorni: con BorsadelCredito.it è stato possibile un abbattimento dei tempi di attesa a soli tre giorni, mentre la capofiliera ha allungato il suo tempo di pagamento della fattura, senza impattare in alcun modo sui suoi fornitori, ma migliorando anzi le sue performance in termini di gestione della liquidità.

Gli altri casi italiani

BorsadelCredito.it non è sola in Italia ad affrontare la sfida delle nicchie. Vale la pena citare casi di start up create proprio intorno a questo concetto. Come Illimity, la banca di Corrado Passera nata dalla fusione tra Spaxs e Banca Interprovinciale che si focalizza su tre nicchie: quella del credito alle medie e piccole imprese ad alto potenziale ma con rating basso o senza rating; quella della gestione dei Corporate NPL; e infine quella dei servizi di direct/mobile banking per imprese e famiglie. O, ancora, Satispay, l’app per i pagamenti via cellulare che punta a soddisfare la domanda dei Millennials che sempre più intendono pagare anche il caffè senza contanti (attraverso l’app l’esercizio commerciale che si convenziona non ha costi per pagamenti inferiori ai 10 euro e paga 20 centesimi per quelli sopra la soglia).

Dunque, non ci sono dubbi: presidiare le nicchie sarà la strategia vincente della seconda fase di sviluppo del FinTech.

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