A marzo BorsadelCredito.it ha finanziato le micro-imprese italiane con più di un milione di euro in 14 nuovi prestiti. In totale, il numero delle imprese supportate a oggi dal nostro portale dall’avvio delle attività è di 292 (+14 rispetto a febbraio) e l’ammontare complessivo erogato di 10,199 milioni di euro.
Il tasso medio di rendimento per i prestatori si è attestato a 5,48%, leggermente superiore a quello medio delle principali piattaforme britanniche che ha segnato a fine mese un valore del 5,32%, in base al Liberum AltFi Returns Index.
Anche nel confronto con le altre asset class paragonabili dal punto di vista del rischio/rendimento il P2P lending di BorsadelCredito.it si conferma vincente. Il Btp quinquennale, per esempio, nelle aste di inizio primavera ha staccato una cedola dell’1,2%, ovvero 120 euro di rendimento lordo su un investimento di 10mila euro e 105 euro al netto della tassazione agevolata al 12,5%. Meglio dei conti deposito vincolati che a fine febbraio hanno invece offerto un rendimento medio dello 0,79%, corrispondente a un guadagno di circa 58,5 euro al netto del 26% di ritenute, sul medesimo ticket di ingresso di 10mila euro. Mentre i bond corporate hanno reso in media sui 12 mesi il 2,64%, ovvero poco più di 195 euro di reddito netto. Il 5,48% di BorsadelCredito.it corrisponde invece a un guadagno netto tra i 312 e 422 euro – a seconda dell’aliquota di tassazione applicata, che varia da un minimo del 23% per i redditi sotto i 15mila euro a un massimo del 43% per chi ha un Irpef sopra i 75mila euro – sui soliti 10mila euro investiti.
In termini geografici, guida la classifica dell’erogato ancora la Lombardia, con 75 prestiti. Seconda maggior richiedente la Campania con 44 prestiti, seguita da Lazio (41) e Puglia (38); segue il Veneto con 21 prestiti e il Piemonte a 15 prestiti; la Toscana ferma a quota 13 e l’Emilia Romagna a 11 come la Sardegna.
Il settore più attivo è quello del commercio, con una fetta del 23,3% dell’erogato a cui si aggiunge il 14,7% del commercio all’ingrosso; segue il settore dei servizi, con il 28,1% del mercato complessivo. Industria e produzione si fermano a quota 17,1% mentre l’Edilizia si attesta al 9,6%
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