17 marzo, 2017

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Scritto da: Redazione Opyn

Nel 2017 il credito alternativo alle PMI farà boom, parola di BNP Paribas

Un 2017 di crescita esponenziale per il debito alternativo e il direct lending e quindi l’occasione ghiotta per gli investitori – retail e professionali – di trarne rendimenti interessanti. A dirlo, nel suo outlook per l’anno, è Stéphane Blanchoz, Chief Investment Officer della gestione del debito alternativo di BNP Paribas Investment Partners. Un’opinione che BorsadelCredito.it sostiene e condivide, mentre si prepara a rendere il suo prodotto adatto anche agli investitori istituzionali.

Ma vediamo in dettagli quali sono le previsioni di Blanchoz: il gestore si basa su alcuni fattori che hanno spinto rapidamente la crescita dei prestiti non bancari alle imprese come asset class investibile, con un universo sempre più vasto di fondi che offrono esposizione a questo tipo di credito.

I driver della crescita in questo segmento di mercato sono la disintermediazione e il supporto normativo, in combinazione con una ricerca sempre più intensa di alpha da parte degli investitori. Per cui le questioni della liquidità e del rischio di mercato sono passate in secondo piano, da quando ci si trova a doversi adattare a una visione sempre più volatile e a tasso zero per il reddito fisso, e a un mercato azionario che viene da una lunga fase di rialzi.

In questo agli investitori, soprattutto istituzionali, i fondi con sottostante i prestiti alle PMI piacciono sempre di più. Lo spazio di crescita è enorme, perché “il segmento delle PMI – scrive Blanchoz – ha finora partecipato solo marginalmente al fenomeno della disintermediazione ed è ancora quasi esclusivamente finanziato attraverso il sistema bancario.” Per i piccoli investitori, finanziare le PMI comporta un impegno rilevante: in termini di tempo richiesto per l’analisi e di sforzo economico non sempre sostenibile. Per fortuna ci sono alternative, sia per chi cerca diversificazione attraverso l’esposizione al debito delle PMI sia per le PMI che vogliono diversificare le proprie fonti di finanziamento. Le piattaforme di crowdfunding offrono alle imprese la possibilità di ottenere finanziamenti extra-bancari e il P2P lending ha di recente iniziato ad attrarre l’interesse degli “istituzionali”, con l’emergere di strumenti ad hoc e con il supporto dei policymaker europei.

A dare gas al settore sarà anche l’etichetta ELTIF (Fondo europeo per gli investimenti a lungo termine). “Che ben si presta agli investimenti a lungo termine e in attività illiquide – spiega il Chief Investment Officer di BPN IP – attraverso questo fondo possono essere concessi prestiti direttamente alle imprese, ampliando la gamma di prestiti diretti alle PMI. Il passaggio da un portafoglio concentrato di prestiti alle PMI consistenti ad un ELTIF diversificato di prestiti più piccoli potrebbe prendere forza nei prossimi anni.” Insomma, le condizioni per il successo ci sono tutte e BorsadelCredito.it le sta cavalcando.

Secondo un recente rapporto di Deloitte, la raccolta da parte di fondi di direct lending nel periodo 2013-2016 ha raggiunto 104,3 miliardi di dollari nel mondo. Nello stesso periodo, in Europa, il capitale raccolto ha raggiunto i 45,2 miliardi. E per l’investitore questo genere di investimento presenta diversi vantaggi: la diversificazione è il primo; il secondo è un bassissimo tasso di default e un alto tasso di recupero in caso di default. “In termini di struttura del debito – conclude Blanchoz – il debito delle PMI è di solito classificato come senior e il livello di protezione del credito è in genere assicurato. Il rating equivalente del debito delle PMI sarebbe una solida BB.”

Una posizione che è molto simile a quelle delle aziende finanziate da BorsadelCredito.it che, in base alla nostra analisi interna, nel 90% dei casi non ha precedenti negativi in termini di andamentale (vedi qui).

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