28 maggio, 2014

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Scritto da: Redazione Opyn

Quante startup diventano grandi aziende?

Non molte, almeno in Italia. Lo dice un rapporto del SEP, lo Startup Europe Partnership, una piattaforma per lanciare e far crescere le più promettenti startup tecnologiche, presentata ufficialmente a Bruxelles durante il summit Europe 2020.

Nei giorni del vertice, SEP ha reso noti i risultati di una ricerca condotta sulle startup europee che, nel corso degli ultimi 3 anni, hanno ricevuto oltre 1 milione di dollari di investimenti. L’obiettivo era verificare quante di queste startup avessero superato con successo la fase iniziale (early stage) e fossero diventate “Scaleups”, ovvero candidate a diventare grandi aziende globali creatrici di posti di lavoro.

I risultati – Il Regno Unito si dimostra come il terreno più fertile per far diventare grandi le giovani aziende. Come evidenziato dal grafico, circa un quarto delle startup britanniche hanno superato la prima barriera della “sopravvivenza” e si apprestano a diventare imprese di spessore. Seguono la Germania con il 16% e la Francia con l’11%.
Non particolarmente brillante il risultato dell’Italia, dove il numero di “Scaleup” è solo del 5%, dietro anche a Spagna e Finlandia.

Altri interessanti trend messi in risalto dal report riguardano: le maggiori possibilità di trovare finanziatori nelle prime fasi di vita di una startup (rispetto agli scorsi anni) e la tendenza a trasferire le sedi principali delle aziende che cominciano ad avere successo dall’Europa agli Stati Uniti.

Quali sono le motivazioni del ritardo dell’Italia rispetto ad altri paesi europei? Probabilmente soprattutto culturali, per la mancanza di una vera e propria cultura consolidata dell’investimento.
A vostro avviso quali sono le altre motivazioni? Avete la percezione che qualcosa stia cambiando nel nostro Paese per le startup?
Aspettiamo i vostri commenti.

[crediti dell’immagine di copertina]

 

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