14 febbraio, 2020

5 min di lettura

Scritto da: Redazione Opyn

Il 2020 di BorsadelCredito.it si apre con un erogato a 78,5 milioni (in crescita del 44%)

Nel mese di gennaio 2020 il credito erogato da BorsadelCredito.it raggiunge la quota di 78,418 milioni di euro da inception, circa un milione in più del totale con cui si è chiuso il 2019, caratterizzato da un vero e proprio rush finale con un erogato a dicembre di circa 4 milioni.

Il valore è distribuito su 876 prestiti (+22 nel mese) e si confronta con i 54,384 milioni su 621 prestiti del gennaio 2019.

Il volume erogato, che include anche i prestiti da parte degli istituzionali, mostra dunque un incremento del 44%, sostenuto ma in fisiologico rallentamento rispetto a quello del 2019 sul 2018 (superiore al 110%). Un ulteriore segnale del consolidamento del mercato italiano del lending e del suo ingresso in una fase di maturità. 

Se scorporiamo dal totale i prestiti a cui hanno partecipato gli investitori istituzionali, l’erogato dipeso dal retail ha raggiunto un volume di 57,195 milioni (praticamente invariato rispetto a dicembre) distribuiti su 671 prestiti.

La mappa geografica e settoriale dei prestiti di BorsadelCredito.it

Analizziamo dunque come i 22 nuovi prestiti erogati a gennaio abbiano inciso sulla mappa dei debitori di BorsadelCredito.it. In termini geografici, resta saldamente in testa alla classifica la Lombardia, che si conferma il mercato regionale più dinamico con ben 9 nuove richieste di credito evase, per una quota complessiva di 274 prestiti (dai 265 di fine 2019). Seconda maggior richiedente la Campania che sale a 154 (+2), seguita da Piemonte, in crescita a 109 da 104, e Lazio (+2, a quota 89); la Puglia cresce di un prestito a 53, come il Veneto che raggiunge 57; mentre l’Emilia Romagna resta ferma a 35. Seguono la Toscana e la Sardegna, con 21 prestiti ciascuna: il dato è invariato per entrambe le regioni.

Il settore più attivo diventa quello relativo a trasporti e distribuzione, che si colloca al 25,5% e supera di poco quello dei servizi, che ha il 24,9% del mercato complessivo; entrambi seguiti dal commercio al dettaglio (con una fetta del 14,8% dell’erogato a cui si aggiunge il 14% del commercio all’ingrosso); industria e produzione si attestano a quota 13,5%; l’edilizia, infine, si attesta al 6,7%.

Il rendimento

Com’è andato il primo mese dell’anno dal punto di vista del rendimento? L’interesse medio dei prestiti di BorsadelCredito.it si è attestato al 5,55%. Nullo il tasso dei prestiti in default non coperti dal Fondo di Protezione (per ulteriori dettagli è possibile consultare la nostra tabella di sintesi qui).

Confronto con fondi corporate, BTP e conti deposito

Il confronto con le diverse asset class paragonabili per le caratteristiche di rischio/rendimento vede il nostro strumento per l’ennesima volta in cima alla classifica con un distacco rilevante rispetto al secondo in lizza. Prestare tramite BorsadelCredito.it, con questi numeri, permette un guadagno al netto del Fondo di Protezione e della tassazione al 26% di quasi 411 euro su un capitale investito di 10mila euro. Un valore che è in linea con la media storica del triennio.

fondi bond corporate a 4 e 5 stelle Morningstar – quindi i migliori della categoria – hanno chiuso il 2019 in gran spolvero. Il rendimento annualizzato a tre anni si attesta tuttavia a gennaio al 2,33% (172,42 euro al netto delle tasse), mentre espandendo l’orizzonte temporale sui cinque anni, il reddito si colloca all’1,75% (129,5 euro al netto delle tasse). Tutti i numeri relativi ai fondi non tengono tuttavia conto delle commissioni di ingresso né di quelle di gestione, e quindi sovrastimano la reale entità del guadagno. 

A gennaio 2020 i BTP quinquennali, altra asset class con cui confrontiamo i nostri finanziamenti, hanno staccato in asta una cedola dello 0,35%, complice la nuova svolta super espansiva e senza scadenza della BCE: il rendimento è di 31 euro su un investimento di 10mila euro, al netto dell’imposta agevolata al 12,5%, in un mercato che continua a essere penalizzato dall’incertezza. I conti deposito vincolati si collocano poco sopra i titoli di Stato, grazie a un rendimento medio di quasi lo 0,6%, corrispondente a un reddito di poco superiore ai 42 euro al netto del 26% di ritenute, sul medesimo ticket di ingresso di 10mila euro.

TAGS: